Comunicati Stampa
Arte e Cultura

Mostra fotografica" Vincenzo Castella. Rinascimento, luce naturale" alla Rocca Roveresca di Senigallia (AN)

A cura di Francesca Fabiani. 5 luglio 2024 – 7 novembre 2024
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

)Dal 5 luglio al 7 novembre 2024 la Rocca Roveresca di Senigallia (Piazza del Duca 2) ospita la mostra fotografica “Vincenzo Castella. Rinascimento, luce naturale” a cura di Francesca Fabiani.

 

La mostra è frutto della collaborazione tra il Palazzo Ducale di Urbino - Direzione Regionale Musei Nazionali delle Marche e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che, attraverso la formula #ICCDOFFSITE, presenta al di fuori della sede romana la propria attività di ricerca. Il direttore di Palazzo Ducale di Urbino - Direzione Regionale Musei Nazionali delle Marche Luigi Gallo sottolinea: «La collaborazione tra il Palazzo Ducale di Urbino - Direzione Regionale Musei Nazionali delle Marche e l’ICCD prosegue quest’anno con la mostra di Vincenzo Castella: un evento prestigioso che non solo si sposa perfettamente con gli appartamenti rinascimentali della Rocca Roveresca, ormai da anni contenitore elegante e funzionale di numerose mostre di arte contemporanea, ma che testimonia anche il nostro consueto impegno per celebrare Senigallia Città della Fotografia».Secondo il Direttore ICCD Carlo Birrozzi: «Da 150 anni l'ICCD propone uno sguardo sul patrimonio culturale attraverso il linguaggio della fotografia. Arricchire l’archivio con il lavoro di un autore come Vincenzo Castella e presentarlo, grazie alla collaborazione in essere, nel suggestivo contesto della Rocca Roveresca di Senigallia, introduce nuovi modi di guardare e interrogare il visibile, in continuità con la missione dell’Istituto»

 .La direttrice della Rocca Roveresca Alessandra Pacheco evidenzia l’assonanza tra le opere e gli spazi della fortezza: «La Rocca Roveresca è uno dei migliori esempi di rocca di pianura rinascimentale, voluta da Giovanni Della Rovere sul finire del Quattrocento; una fortezza possente che racchiude al suo interno gli eleganti appartamenti ducali, riflesso della cultura urbinate in quanto sia gli architetti che la realizzarono sia le maestranze che si occuparono delle decorazioni lapidee lavorarono per Federico da Montefeltro, suocero di Giovanni. Le foto di Castella si potranno ammirare nelle raffinate e luminose stanze ducali, oggi adeguatamente attrezzate per accogliere mostre di arte contemporanea, cogliendo al meglio le affinità tra le architetture immortalate da Castella e la limpida spazialità rinascimentale della Rocca».

 L’esposizione alla Rocca presenta un itinerario attraverso alcuni luoghi iconici del Rinascimento italiano, da riconoscere o forse scoprire grazie allo sguardo di Vincenzo Castella, uno dei più interessanti maestri della fotografia contemporanea. Dalla Certosa di Pavia al Cenacolo di Leonardo in Santa Maria delle Grazie a Milano, dal Santuario di Loreto a Santa Maria Novella a Firenze, da Santa Maria degli Angeli a Roma alla cupola di San Giorgio che emerge rarefatta dalla laguna di Venezia. Pitture, sculture, architetture restituite con fiammingo nitore, senza alcun artificio, con luce naturale, appunto.Francesca Fabiani, curatrice della mostra, sottolinea: «Nella fotografia di Castella il colore e la notevole dimensione delle stampe non sono escamotage di spettacolarizzazione, ma condizione necessaria a questa modalità di inquadrare il mondo. L’accuratezza nella stampa e la qualità dei dettagli che il grande formato permette sono parte fondante della ricerca e rispecchiano la sua fascinazione per la materia di cui è fatto il visibile, che sia legno, marmo, acqua o aria».La rappresentazione del reale parte da un assunto che per Castella si configura quasi come impostazione etica, oltre che teorica: ridurre al minimo l’ingombro dell’autore, lasciando spazio alle cose, senza interferire, affinché queste manifestino loro stesse: «L’idea della ricerca, quasi una caccia fotografica all’immagine, la foto bella, unica… era una cosa che non potevo sopportare. Per me era importante lavorare su una metodologia che comprendesse tutta la mia vita, cioè la costruzione di un metodo, di un racconto», spiega Castella.La mostra rappresenta l'output conclusivo di un progetto di acquisizione, conservazione e valorizzazione di 50 opere fotografiche di Vincenzo Castella, scelte in coerenza con la collezione dell'ICCD, finanziato dall’avviso pubblico Strategia Fotografia 2020 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
 Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD)

 L’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è l’istituzione del Ministero della Cultura dedicata alla conoscenza e alla mappatura del patrimonio culturale italiano.La sua storia inizia a fine ‘800 con l’istituzione del Gabinetto Fotografico, nato per documentare il paesaggio e i beni culturali. Grazie a questa attività e all’acquisizione di importanti collezioni, vanta una delle più consistenti raccolte di fotografia a livello nazionale con alcuni milioni di fototipi che vanno dal 1840 a oggi, nonché una raccolta di fotografia aerea unica nel suo genere.ICCD nasce formalmente nel 1975, quando viene istituito il Ministero dei beni Culturali, e mantiene nel tempo una doppia vocazione: da un lato l’elaborazione di strumenti e metodologie per la catalogazione del patrimonio culturale in un’ottica sempre più digitalizzata e accessibile, dall’altro la programmazione di attività legate alla fotografia, storica e contemporanea, che spaziano dalla tutela all’incremento del patrimonio, dalla ricerca alla valorizzazione.Attraverso campagne sul territorio, acquisizioni, residenze d’artista, workshop, ricerche, mostre e pubblicazioni, l’ICCD si pone tra i principali interlocutori nel panorama della fotografia in Italia.

 L’ARTISTA | VINCENZO CASTELLA 

Vincenzo Castella (Napoli, 1952) vive a Milano. Inizia a fotografare nel 1975 ispirato dagli americani Charles Sheeler, Paul Strand e Walker Evans. Spinto dalla convinzione che il mezzo fotografico potesse produrre immagini diverse da quelle che apparivano nel mondo delle riviste, Castella inizia a farne un uso concettuale, contribuendo all’evoluzione del linguaggio fotografico che in quegli anni trovò un fondamentale momento di verifica nel 1984 con il progetto “Viaggio in Italia” di Luigi Ghirri, cui egli partecipò. Dalla fine degli anni ’90 Castella introduce la ripresa dall’alto e il grande formato a colori, anticipando una tendenza nella fotografia contemporanea che connoterà poi un’intera generazione di autori. Sono di questi anni le sue celebri vedute dall’alto di varie città europee che indagano i temi della distanza e della dislocazione con un’impostazione fortemente a-narrativa. Dal 2006 Castella inizia a realizzare installazioni da negativi fotografici di grande formato. È il caso di “Cronache da Milano”, presentata ad Art Unlimited di Basilea nel 2009, in cui i movimenti di una camera virtuale riproducono una lettura articolata della foto stessa e delle relazioni tra visibile e non visibile.

 Suoi lavori sono presenti in importanti mostre e collezioni in Italia e all’estero tra cui il MAXXI, il MUFOCO, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la Tate Modern di Londra, il Fine Art Museum di Houston, la Biennale di Venezia. Nel 2023 gli è stata dedicata un’ampia monografica alla Triennale di Milano.  INFORMAZIONI MOSTRA Titolo: Vincenzo Castella. Rinascimento, luce naturale

 

Periodo espositivo: 05 luglio 2024 – 07 novembre 2024

Sede espositiva: Rocca Roveresca, Piazza del Duca 2, Senigallia

Orari: da lunedì a domenica, dalle 8.30 alle 19.30.

Per aperture straordinarie consultare il  sito roccasenigallia.it

Modalità d’ingresso: intero € 5,00; ridotto 18-25 anni € 2,00; gratuito 0-18 anni e secondo normativa vigente.

Per informazioni consultare il sito roccasenigallia.it

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