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Isabella Tomasi di Lampedusa - La più grande dei Gattopardi, di Francesco Bellanti

È uscito per la Carello Edizioni di Catanzaro l’ultimo libro di Francesco Bellanti, 69 anni, docente liceale di lettere in pensione, su Isabella Tomasi di Lampedusa, nome secolare di Suor Maria Crocifissa della Concezione, nipote di Carlo Tomasi, fondatore di Palma di Montechiaro, il paese del Gattopardo, il 3 maggio 1637 (Francesco Bellanti, Isabella Tomasi di Lampedusa – La più grande dei Gattopardi, Catanzaro, Carello Edizioni, Ottobre 2021, pagg. 208, Euro 15).
Palma di Montechiaro, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

È uscito per la Carello Edizioni di Catanzaro l’ultimo libro di Francesco Bellanti, 69 anni, docente liceale di lettere in pensione, su Isabella Tomasi di Lampedusa, nome secolare di Suor Maria Crocifissa della Concezione, nipote di Carlo Tomasi, fondatore di Palma di Montechiaro, il paese del Gattopardo, il 3 maggio 1637 (Francesco Bellanti, Isabella Tomasi di Lampedusa – La più grande dei Gattopardi, Catanzaro, Carello Edizioni, Ottobre 2021, pagg. 208, Euro 15).

Lo scrittore di Palma di Montechiaro, che ha al suo attivo una dozzina di libri, e tra questi l’ultimo – “Il Cardinale e il labirinto di Dedalo” - è stato presentato lo scorso 25 settembre 2021 con successo presso il Palazzo Ducale di Palma di Montechiaro, dopo avere ricevuto tanti riconoscimenti coronati dal prestigioso Premio Logos Cultura nel contesto del Premio Letterario Internazionale Pegasus Città di Cattolica (RM), si è cimentato in una prova non facile, forse ancora più difficile di quella affrontata con un libro su Adolf Hitler di due anni fa, “Dialogo con il Führer - Giorni d'estate a Berchtesgaden”, edito dalla Fuoco Edizioni di Roma, una biografia romanzata di Suor Maria Crocifissa della Concezione, al secolo Isabella Tomasi di Lampedusa (1645- 1699),  grande mistica, dichiarata Venerabile da papa Pio VI il 15 agosto 1787, una personalità complessa, amata dal popolo palmese e che ha affascinato scrittori e studiosi, ma – sostiene l’autore - è stata sempre guardata con sospetto da teologi e dalla stessa Chiesa.

Isabella Tomasi è antenata di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), ultimo discendente della nobile famiglia, autore del “Gattopardo”, che la inserì nel suo romanzo come la “Beata Corbera”. Figlia di Giulio - passato alla storia di Palma come il Duca Santo, nel 1667 Principe di Lampedusa, che ereditò il paese fondato dal fratello gemello Carlo il 3 maggio 1637 e che fu il vero costruttore ed edificatore della città - sorella di Giuseppe Maria Tomasi (1649-1713), cardinale, beatificato nel 1803 e proclamato santo da papa Giovanni Paolo II nel 1986, Isabella Tomasi è famosa anche per una Lettera del Diavolo, scritto misterioso di cui si sono interessati tanti studiosi, conservato nel Monastero delle Benedettine di clausura di Palma di Montechiaro, dove la monaca – entrata nell’Ordine il 7 ottobre 1660 – visse dal giorno della Pentecoste del 1662 fino alla morte, avvenuta il 16 ottobre 1699.

Su Isabella Tomasi erano stati scritti quasi esclusivamente libri di natura agiografica, sostiene il docente emerito del Liceo Odierna di Palma nelle conclusioni, questo libro invece, è un vero racconto storico, ma soprattutto poetico e psicologico, duecento pagine di scavo interiore, per cogliere la verità di una protagonista assoluta di un’esperienza religiosa unica e sconvolgente, quella dei Tomasi nella seconda metà del ‘600. È un libro, scritto l’anno scorso, all’inizio della pandemia, scaturito da un’enorme documentazione e dalla lettura di decine di libri sull’argomento, che tuttavia l’autore definisce “ispirato”, e che egli ha dedicato al suo paese.

Ha un impianto narrativo originale in cui il narratore racconta in terza persona le parti storiche mentre si rivolge direttamente alla protagonista nella seconda parte, per cogliere l’intima essenza di un’anima, la sua angoscia, le sue attese. È la storia della mente e dei sogni, delle speranze di una nobile fanciulla, destinata – forse contro la sua volontà – a non sposarsi e ad abbracciare un percorso di santità non voluto, è la storia di un paese, di un Regno, di un’epoca, di una civiltà, vista dalla prospettiva e dalla dimensione culturale di uno scrittore laico. Un libro diverso dai precedenti, con il quale l’autore ha cercato di inserire Isabella Tomasi, per le sue straordinarie capacità visionarie e mistiche, nel contesto del grande misticismo europeo e mondiale.

 

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