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Arte e Cultura

BESTEMMIE D’AMORE, LUNE CHE CADONO E MALAPARTE SU COPPI E BARTALI IL 24 GIUGNO AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

Sono quattro gli appuntamenti in programma sabato 24 giugno al Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.
Salerno, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Sono quattro gli appuntamenti in programma sabato 24 giugno al Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.  

  

Alle 22.30, nel Cortile del Duomo di Salernova in scena “Jastemma”, una bestemmia d’amore che si fa canzone, parola e segno. Con gli ‘A67Cristina Donadio e Ginestra Paladino, per la regia di Raffaele Di Florio. Le canzoni sono quelle degli ’A67, le parole di Viola ArdoneLuigi Romolo Carrino e Loredana Lipperini, il segno quello inconfondibile di Mimmo Paladino. Lo spettacolo, scritto a quattro mani dalla Donadio e da Daniele Sanzone, è tratto dall’omonimo album della rock band di Scampia, vincitore della targa Tenco come miglior disco in dialetto del 2022. Un cuore aperto dal quale sgorga il sangue, sempre vivo, dell’amore: perso, rubato, sognato, consumato, finito e andato a male. Un flusso di coscienza fatto d’immagini, parole e canzoni che s’intrecciano e si rincorrono fino a diventare una sola parola, una sola immagine e una sola canzone che ci libera dalla tragedia del quotidiano. Cristina Donadio e Ginestra Paladino, estremamente intense nel loro essere diverse e complementari, come il giorno e la notte, interpretano, sulle blue note degli ‘A67, i racconti ispirati alle loro canzoni. Un blues performativo, crudo e spietato che parte dal mondo degli ultimi, da quelli che neanche il sole riesce più a scaldare, ai quali l’amore appare come un enorme imbroglio, inerpicandosi verso affetti corrosi dall’abitudine per poi precipitare negli abissi di passioni che non concedono tregua né respiro. Gli ‘A67 sono: Daniele Sanzone (Voce), Enzo Cangiano (Chitarra), Gianluca Ciccarelli (Basso), Mirko Del Gaudio (Batteria) 

  

  

Alle ore 21.30 al Palco Grande della Villa Floridiana si potrà invece assistere in prima assoluta a “Lunaria”, favola allegorica in musica dello scrittore e saggista siciliano Vincenzo Consolo. Con Ernesto TomasiniSilvia Ajelli, Gabriele Cicirello, immagini di Enzo Venezia e regia di Alfio Scuderi. Protagonista dello spettacolo, tratto dal romanzo del 1985, è un viceré malinconico e misantropo, afflitto dall’esuberanza della moglie così come dallo stuolo di parenti e cortigiani, costretto a vivere in una città solare e violenta di cui è l’unico a vedere la reale decadenza, obbligato a rappresentare un potere in cui non crede. Questo personaggio lunatico una notte sogna la caduta della luna. E la luna cade davvero, in una contrada del vicereame, gettando scompiglio tra i contadini ma ancor più tra gli accademici chiamati a spiegare il prodigio con la loro povera scienza. Il magico, malinconico e visionario universo di Consolo, che riprende un tema leopardiano in una dimensione sospesa tra luci ed ombre e tra poesia e racconto, ricrea quel mondo senza tempo ispirato dalla profetica caduta della Luna. Produzione Scena Aperta, in collaborazione con Orestiadi di Gibellina 

  

L’approfondito, ostinato e dettagliato esame comparativo fra la spiritualità atletica di Bartali e l’efficienza meccanica di Coppi, che attraverso un famoso saggio di Curzio Malaparte diventa occasione per tracciare le differenze umorali e psicologiche di un’Italia d’altri tempi, ha ispirato “L’angelo e l’automa”, radiocronaca notturna di Francesco Montanari per la regia di Davide Sacco. Lo spettacolo, il penultimo della Sezione Sportopera, a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro, andrà in scena alle ore 20 al teatro Nuovo. Le caratteristiche dei due campioni del ciclismo diventano ispirazione possibile per teorie superomiste o volteriane. Fra illuminati ed illuministi, si snoda il racconto notturno di un moderno speaker radiofonico. Il suo dialogo con gli abitatori insonni dell’etere è occasione per ricordi personali e familiari. Montanari permea il silenzio della notte con le note di Paolo Conte, dei Kraftwerk, ma soprattutto con le note della sua voce tutta intenta ad attraversare la storia di due leggende sportive, ma anche protesa ad esaltare l’animo dello stesso Malaparte. Una progressione narrativa dedicata proprio all’entusiasmo dello scrittore toscano di pensare alla bicicletta come emozionante ornamento del paesaggio della sua infanzia.  

  

Infine, alle ore 20 al Trianon Viviani ci sarà la prima assoluta dello spettacolo della Sezione Osservatorio “Caro pubblico, noi abbiamo bisogno di parlare” della compagnia TeatrostudioSolot di Benevento, per la regia di Alexandru Gorghe e Antonio Intorcia. Gli anni dell’adolescenza sono un periodo molto particolare e complesso. Non siamo più bambini, ma non siamo ancora adulti. Siamo confusi. Abbiamo bisogno di poter affrontare liberamente un discorso riguardo i cambiamenti del nostro corpo, la sessualità, i metodi contraccettivi e vogliamo parlare di questi argomenti senza paura anche a scuola. La performance nasce da un workshop, tenuto dal drammaturgo e regista rumeno Alexandru Gorghe, strutturato attorno al metodo del process drama, in cui i giovani partecipanti hanno riflettuto sulla tematica della sessualità, sviluppando contestualmente considerazioni personali che hanno costituito la traccia della messa in scena. Un progetto artistico nato nell’ambito di “Quartieri Di Vita. Life Infected With Social Theatre!”, organizzato dalla Fondazione Campania Dei Festival, con l’Accademia di Romania a Roma- Istituto Culturale Romeno e di Eunic Global.  

  

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli.    

   

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare. 

 

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