“DEMOCRAZIA E PACE” CON E. SCOTTI, DOMANI INCONTRO ALL’ISTITUTO STUDI FILOSOFICI

Al tavolo del dibattito ci saranno l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e il monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia.
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Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Ci saranno anche l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e il monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia al tavolo dell’incontro “Dialoghi sulla democrazia e sulla pace” che si svolgerà domani 21 novembre alle 16.30 all’Istituto Italiano per gli Studi filosofici in via Monte di Dio 14 a Napoli.

Il convegno prende spunto dall’opera “L’idea di ricostruzione, gli anni della prepolitica 1941-1945” scritta da Stefano Baietta edita da Eurilink.

L’appuntamento rappresenta l’occasione per riflettere sui valori su cui si è fondata la democrazia in Italia, partendo dalla figura di Alcide De Gasperi e Sergio Paronetto, uomini che si ispirarono alla dottrina cattolica per porre le basi alla rinascita del nostro Paese dopo il fascismo e la Guerra e ricondurre quella esperienza ai giorni nostri

 

La prima sessione dei lavori “Presupposti della democrazia dagli anni della prepolitica a oggi” vede la partecipazione di Vincenzo Scotti - politico, fondatore dell’Università degli Studi “Link Campus University” e di Giovanni Farese - professore associato di Storia dell’Economia, Università Europea di Roma

La seconda sessione “Dall’esperienza del codice di Camaldoli come affrontare il tema della pace e della giustizia sociale oggi” avrà al tavolo Vincenzo Paglia - Arcivescovo, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Pasquale De Sena - professore di Diritto Internazionale e Tutela dei Diritti Umani, Università di Palermo

Modera Ottorino Cappelli - docente di Scienza Politica e Politica Comparata, Università di Napoli “L’Orientale”

Il saluto introduttivo è di Geminello Preterossi - Direttore Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo, con 59 guerre aperte dove l’Europa è coinvolta in maniera diretta riguardare al passato e a quali valori hanno animato personaggi come De Gasperi e Paronetto può permetterci di immaginare quale strada si può intraprendere per il futuro a livello nazionale e internazionale. –  spiega Vincenzo Scotti - Chiediamoci se si può immaginare una nuova Camaldoli (il monastero in provincia di Arezzo dove si riunì a luglio del 1943 un gruppo di intellettuali guidati da Sergio Paronetto, Vittorino Veronese, Pasquale Saraceno ed Ezio Vanoni per preparare una piattaforma programmatica, in vista della sperata rinascita democratica ndr) guardando a quegli anni che erano sì di grandi difficoltà ma anche di immensa speranza. Uomini e donne si unirono per ricostruire l’Italia sulle macerie lasciate dal fascismo uniti dalla stessa visione di libertà e realizzarono insieme ciò su cui si è fondata la rinascita del nostro Paese”.

 

“È urgente un robusto sussulto culturale, anzitutto, e aggiungerei spirituale, che spinga i “liberi e forti” di oggi a ritrovarsi per delineare i tratti di un nuovo “umanesimo” - che definirei “planetario” -, ossia un mondo ove l’uomo ritrovi l’armonia con la creazione e la fraternità tra tutti i popoli – afferma Monsignor Vincenzo Paglia – Si tratta di una sfida gigantesca e assieme incombente. Nell’orizzonte di questa sfida che deve coinvolgere tutti i popoli e tutti i Continenti, l’Europa – per la sua storia e la sua missione che ha svolto per secoli e secoli - è il luogo da cui più facilmente e più sapientemente può ripartire l’elaborazione perché il futuro del pianeta sia basato sulla centralità dell’uomo”

 

IL LIBRO - L’opera indaga sulla complessa elaborazione dell’idea di ricostruzione del Paese e della costituzione del partito della Democrazia Cristiana, a cavallo dell’entrata in guerra. Nell’opera vengono documentati tutti i passaggi del formarsi di questa preparazione prepolitica che faranno di De Gasperi il riferimento del processo di ricostruzione fisica e morale del Paese.

L’AUTORE - Stefano Baietti, romano, due lauree (in Ingegneria e in Architettura) e una specializzazione, ha visto divisa la sua vita di lavoro come dirigente industriale in tre aziende, l’Italstat dell’IRI, le Ferrovie dello Stato, l’Anas. Cultore della materia in Storia economica, nell’impegno universitario di ricerca ha dedicato molta attenzione alla storia dei gruppi nei quali ha operato producendo alcune pubblicazioni. L’impegno di ricostruzione storica su quanto avvenuto negli anni Quaranta lo ha portato a definire nel suo nuovo scritto. L’idea di ricostruzione. Gli anni della prepolitica 1941-1945 le coordinate interpretative sui fondamenti con cui un pugno di personaggi sono riusciti a stabilire una formula valida per ricostruire da zero l’Italia uscita dalla catastrofe bellica.