Ancora sulla violenza di genere: le nuove proposte di Meritocrazia Italia
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Sebbene la violenza di genere rappresenti una delle più gravi violazioni dei diritti umani, in Italia continua ad essere un fenomeno radicato e diffuso.
Secondo il report ISTAT del 2023, le donne vittime di violenza hanno potuto contare nel 2023 su 404 Centri Antiviolenza distribuiti per il 36.9% al Nord, per il 34.1% al Sud e per il restante 10.6% nelle Isole.
Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi decenni (con notevoli risultati in quanto la presenza dei CAV è aumentata dal valore di 0.9 ogni 10 mila donne nel 2017, al valore di 0.13 nel 2023), la risposta delle istituzioni a tale emergenza appare ancora insufficiente. Infatti, la presenza di strutture adeguate a supportare dal punto di vista medico, legale e psicologico le vittime di violenza è ancora scarsa e non diffusa in modo uniforme in tutte le zone d'Italia.
Dal punto di vista normativo, l'Italia, aderendo alla Convenzione di Istanbul del 2011 per la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, si è impegnata a garantire sul proprio territorio la presenza di almeno un Centro Antiviolenza ogni 50 mila donne. Attualmente, in Italia c'è una media di un centro ogni 76 mila. A ciò si aggiunge il fatto che solo 18.4% delle donne che ha intrapreso il percorso antiviolenza ha raggiunto gli obiettivi. Tutte le altre non hanno concluso il percorso di fuoriuscita delle condotte violente.
La gravità di questo fenomeno si acuisce con riferimento al gender gap nella possibilità concreta per le donne di affrancarsi da una relazione tossica senza dover mettere in dubbio la propria resilienza e autosufficienza economica.
Pertanto, Meritocrazia Italia propone di:
- definire il ruolo dei Centri Antiviolenza in apposito e specifico LEP, che consenta di inquadrare normativamente ed in termini di livelli essenziali di prestazioni la capacità delle strutture in rapporto all’utenza, la concentrazione sul territorio nazionale e la loro corretta distribuzione;
- ricavare maggiori fondi pubblici per permettere agli enti interessati di raggiungere gli obiettivi prefissati anche con forme di incentivi fiscali per utenti e gestori;

- istituire un Fondo specifico che consenta alla donna vittima di violenza di genere di provvedere alla propria sistemazione e a quella dei figli dopo l’allontanamento dal partner e/o nelle more della ricerca attiva di un’occupazione;
- investire sulla prevenzione della violenza di genere a livello nazionale, istituendo, sin dalle scuole primarie, un monte ore dedicato alla "formazione ed educazione ai sentimenti", coinvolgendo psicologi ed esperti minorili per educare le nuove generazioni, sin dai primi anni di età, al rispetto e all’emotività e permettere loro di riconoscere precocemente i comportamenti - spia di futura violenza di genere;
- implementare misure finalizzate a favorire concretamente l’uguaglianza di genere ad ampio raggio a livello occupazionale, con interventi strutturati del medio/lungo periodo in termini di adeguamento o integrazione dei trattamenti previdenziali con criteri di progressività per le madri sia in termini di adeguamento dell’età pensionabile che dell’entità delle prestazioni economiche riconosciute;
- riconoscere la certificazione in termini di qualità per le imprese che perseguono la parità di genere privilegiando l’inclusione delle lavoratrici, prevedendo incentivi specifici per quelle realtà aziendali che si dotano di asili di nido e servizi per l'infanzia interni.
Stop war.
Roma, lì 08 Marzo 2025
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello
Ufficio Stampa
Nicola Barbatelli
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Responsabilestampa@meritocrazia.eu