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"Le relazioni pericolose" con Corinne Clery e Francesco Branchetti, al Teatro A. Massari di San Giovanni in Marignano (RN)

"Le relazioni pericolose" , dal romanzo di Choderlos De Laclos in scena al Teatro A. Massari di San Giovanni in Marignano (RN), Sabato13 Gennaio 2024 (ore 21,00), nell'adattamento e traduzione di David Conati, con Corinne Clery e Francesco Branchetti, che dello spettacolo è anche regista, e con Isabella Giannone, Claudia Tortora, Elisa Forte e Paolo Sangiorgio.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

"Le relazioni pericolose" , dal romanzo di Choderlos De Laclos in scena al Teatro A. Massari di San Giovanni in Marignano (RN), Sabato13 Gennaio 2024 (ore 21,00), nell'adattamento e traduzione di David Conati, con Corinne Clery e Francesco Branchetti, che dello spettacolo è anche regista, e con Isabella Giannone, Claudia Tortora, Elisa Forte e Paolo Sangiorgio.

Un classico della letteratura epistolare del XVIII secolo, tra intrighi, sotterfugi e gelosie. In una continua sfida per affermare e divertire i rispettivi ego, i personaggi si fanno, consapevolmente o inconsapevolmente, burattini e burattinai, inseguendo passioni, rancori, piaceri tra cinismo e sottili perversioni. 

 

 

La Marchesa di Merteuil  (Corinne Clery ), donna emancipata per il suo tempo, che dichiarando di preferire il sapere al piacere, e sostenendo che tutto si può fingere e su tutto l’amore stesso, sfida il proprio amante, il lussurioso Valmont (Francesco Branchetti) a sedurre Cécile, promessa sposa del giovane e bello Danceny. Il balocco le sfugge però improvvisamente di mano, allorché il visconte si innamora realmente della propria preda.

 Arsa dalla gelosia e dal senso di sconfitta, la marchesa rivela dunque tutto l'intrigo a Danceny, portandolo, priva di ogni scrupolo, a sfidare in duello il rivale.

 La tragica conclusione farà emergere in Valmont un oscuro senso di colpa, che lo indurrà, ormai ferito a morta, a mettere in guardia l'avversario dalle spregiudicate macchinazioni della Marchesa. 

L'opera di De Laclos, che ha ispirato anche l'omonimo film con Glenn Close, Michelle Pfeiffer e John Malkovich, non è solo il ritratto di un'epoca decadente, destinato ormai verso la Francia della rivoluzione, ma anche un saggio di straordinaria contemporaneità sulle "pulsioni umane, che spinte all'eccesso, portano al vuoto di ideale e di etica, a una sorta di noia distruttiva e autolesionista capace di sfociare nelle più sordide e drammatiche conclusioni". 

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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