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Arte e Cultura

L'Orchestra ed i solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala al RAVENNA FESTIVAL. Donato Renzetti direttore

Omaggio ad Angelo Mariani (tra Verdi e Wagner) a 150 anni dalla morte.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)


RAVENNA FESTIVAL 2023

"Le Città Invisibili".

A 150 anni dalla morte di Angelo Mariani (Ravenna 11 ottobre 1821- Genova 13 giugno 1873)

Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala
Solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala
Donato Renzetti direttore

Giuseppe Verdi(1813-1901)
da Aroldo, Ouverture

da Giovanna D’Arco, “O fatidica foresta”
Greta Doveri soprano

Gaetano Donizetti(1797-1848)
da Lucia di Lammermoor, “Tombe degli avi miei”
Andrea Tanzillotenore

Giuseppe Verdi
da Attila, Preludio, “Mentre gonfiarsi l’anima”
Huanhong Livio Li basso

da La traviata, “È strano!… Sempre libera”
Zhou Fan soprano

Charles Gounod(1818-1893)
da Faust“Alerte, alerte, ou vous êtes perdus!”
Zhou Fan soprano
Andrea Tanzillo tenore
Huanhong Livio Li basso

Richard Wagner(1813-1883)
da Lohengrin, Preludio dall’atto I

Giuseppe Verdi
da Don Carlos, Preludio, Ballabili dall’atto III

Richard Wagner
da Tannhäuser, Ouverture

in collaborazione con Associazione Musicale Angelo Mariani di Ravenna

Angelo Mariani tra Verdi e Wagner

Ad Angelo Mariani, nato a Ravenna 150 anni fa (1821), direttore di statura europea nel mondo musicale dell'Ottocento,, eppure in larga parte ignorato per una dolorosa vicenda passionale che lo vide contrapposto a Giuseppe Verdi.

 Presentando il concerto all'Alighieri il Direttore Daniele Renzetti ha restituito alla figura del Mariani, dignità, stima e grande rispetto, sottolineando, cosa più importante, lo spirito di stima e collaborazione che unì Verdi e Mariani. 

Rispetto invece a Wagner, Mariani condusse, nel Novembre del 1871, la direzione della prima italiana del Lohengrin al Teatro Comunale di Bologna, con grande successo.  

Ancora nel 1872 Mariani condusse la prima italiana del Tannhauser, sempre a Bologna, ma con minor successo del Lohengrin.

Verdi presenziò alla performance del Lohengrin e annotò su una copia dello spartito per canto e pianoforte le sue impressioni e opinioni su Wagner e sulla sua musica.

  Uno spartito pieno di annotazioni negative di Verdi dopo la prima a Bologna, così come la lettera sempre di Verdi che definiva il musicista tedesco un «matto» dopo aver sentito la sinfonia di Tannhäuser a Parigi.

E altrettanto vale per gli epiteti antiverdiani di Cosima Wagner, seconda moglie dell'artista tedesco, coetaneo di Verdi.

Il concerto della Accademia del Teatro alla Scala ci ha mostrato, invece, come entrambi, Verdi e Wagner, siano stati grandiosi uomini di teatro che, seppure da angolature differenti, hanno inteso creare una intensa drammaturgia musicale attraverso la parola".

Una prova d'orchestra e dei solisti impegnata e felice nelle scelte.

 

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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