Politica e Istituzioni
Referendum: Vita si scopre guerrafondaia a senso unico
« Sosteniamo il diritto alla libertà di espressione, quindi rispettiamo l’opinione espressa da Angelo Moretti sulla rivista online Vita chiaramente a favore del proseguio della guerra in Ucraina; contestiamo, tuttavia, i toni espressi, gli insulti a chi la pensa diversamente. Inammissibile, poi, che, al contrario, Vita in sostanza non ammetta un dibattito sulla questione ucraina ».
Così Sinistra Libertaria commenta l’articolo pubblicato su Vita lo scorso primo maggio. Un articolo che è apparso non certo su uno dei soliti giornali scandalistici ed urleggianti della destra bensì su Vita, una rivista di area cattolica e umanitaria.
Inammissibile - tuttavia scrive Vita - “un’Italia che vorrebbe discutere amenamente e pubblicamente se alzare o no il pollice a favore del popolo aggredito”.
Il portavoce del movimento politico poi aggiunge: « Legittimo non condividere il referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina e verso altri paesi belligeranti in altre aree di guerra, meno distorcere la questione ».
« L’Italia - spiega Sinistra Libertaria -, proprio nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione che “ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali”, si è dotata di una legge, la n. 185/90, che, tra l’altro, come principio base, vieta “l'esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i Paesi in stato di conflitto armato”, legge cui oggi sta derogando per volontà dei governi Draghi e Meloni ».
Le due proposte referendarie Mattei-Pennetta si pongono quindi solo l’obiettivo di rafforzare il principio costituzionale.
L’editorialista di Vita, Angelo Moretti, non risparmia termini denigratori per definire i sostenitori dei referendum: « un gruppo misto di malintenzionati » “putiniani” ( il gruppo di Democrazia Sovrana e Popolare di Rizzo e Toscano ), o anche « una larga platea di complottisti », e quindi "pazzi" ( il gruppo di Ugo Mattei ), mentre sarebbero « anime autentiche del pacifismo » le altre evidentemente ingenue che sostengono i referendum contro l’invio di armi all’Ucraina.
« Quel che colpisce di più, tuttavia - prosegue il comunicato di Sinistra Libertaria -, è il ripetersi dei luoghi comuni guerrafondai, la “violenza” espressiva generale dell’articolo di Angelo Moretti apparso su Vita ».
Ma anche la sua incoerenza: non una parola è destinata alla condanna dell’aggressore Israele rispetto all’aggredito Palestina, ad esempio. Né è presente, nel merito, un invito ad aiutare militarmente il popolo palestinese trucidato dall’esercito di Israele.
« Vita si scopre guerrafondaia a senso unico », quindi secondo Sinistra Libertaria.
« Tutto ciò - conclude il comunicato - ci appare come un forte segnale di voler manipolare l’opinione pubblica verso un consenso all’accelerazione violenta della guerra Nato, anche a costo del suo stesso allargamento ».
La parola “pace” non va « confusa con la parola “divano” », conclude invece Vita. Per il suo redattore, infatti, appare chiaro come invece “la guerra è pace” per usare un’affermazione orwelliana!