Mercoledì 22 maggio a Reggio Calabria conversazione sul tema della Santa Inquisizione

Mercoledì 22 maggio, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, avente come tema “I Carafa e la Santa Inquisizione”.
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Reggio di Calabria, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, ha organizzato un incontro sul tema “I Carafa e la Santa Inquisizione”. La manifestazione, organizzata dal sodalizio culturale, ha il merito di analizzare ed accendere i riflettori su vari aspetti del periodo storico in argomento. Il nuovo incontro, predisposto dall’associazione reggina, ha registrato le presenze della ricercatrice toscana Elena Pierotti e di Gianni Aiello, Presidente del sodalizio organizzatore. Il primo argomento della nuova conversazione, sarà affrontato dalla gradita ospite Elena Pierotti, su “Gian Pietro Carafa il “Papa nero”.

Le origini della famiglia Carafa, secondo alcuni, si fanno risalire ai Caracciolo soprannominati "Carafa", e in particolare a tale Gregorio Caracciolo, patrizio napoletano, i cui discendenti si chiamarono Caracciolo Carafa e poi solo Carafa. I Carafa furono feudatari dai tempi di re Carlo I d'Angiò, patrizi napoletani del Seggio di Nido o di Nilo, iscritti nel "Libro d'Oro della Nobiltà Napolitana".

I suoi membri furono decorati dei titoli di principe, duca, marchese, conte; furono ammessi all'Ordine Gerosolimitano di Malta nel 1394, del quale divenne Gran Maestro dal 1680 al 1690 frate Gregorio Carafa dei principi di Roccella. Gian Pietro Carafa venne eletto Pontefice il 23 maggio 1555 e, durante l’arco di tempo del suo pontificato, durato 4 anni e 87 giorni, utilizzò l’istituto del Sant'Uffizio come strumento di ricatto e selezione della classe dirigente ecclesiastica. Avviando indagini e raccogliendo documentatissimi dossiers ai danni di prelati, vescovi e cardinali, anche solo lontanamente sospettati di professare dottrine eretiche, l'Inquisizione romana riuscì a bloccare l'ascesa di tutti coloro che si opponevano alla sua linea intransigente.Il secondo intervento, quello di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), tratterà il tema “Eresie ed altre storie nella Calabria del cinquecento”.

Si tratta dello sviluppo di una serie di indagini archivistiche, a seguito dei risultati scaturiti nel corso di un progetto, al quale aveva partecipato Gianni Aiello, finalizzato ad una indagine storica, dottrinale e sociologica delle comunità religiose non cattoliche della Città di Reggio Calabria. Nel corso del suo intervento, Gianni Aiello, presenterà alcuni dati, scaturiti da pazienti ed articolate ricerche, relativi all’analisi e la consultazione di diversi testi e documenti archivistici. Si argomenterà sulla dissidenza religiosa sul territorio durante il periodo della Riforma protestante, dell’emigrazione di molti reggini che si rifugiarono a Ginevra per sfuggire alle dure repressioni di quel periodo storico.  

Nella pubblicazione “Storia di Reggio Calabria da' tempi primitivi sino all'anno di Cristo 1797”di Domenico Spanò Bolani, vengono narrate le vicende a riguardo l’eresia luterana che ebbe a riguardare sia alcuni familiari dell’Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria Agostino Gonzaga, sia gli attriti tra due nobili famiglie cittadine, quelle dei Monsolino e dei Malgeri. A causa di questi dissidi giunse sul territorio Pietro Antonio Pansa, definito dallo Spanò Bolani “uomo d’inflessibile austerità: il quale esaminando a tortura molti infelici, con questo atroce argomento di quel secolo molti convinse di eresia, e molti condannò a perder la vita sul rogo. Tra questi sciagurati furono quattro cittadini di Reggio, ed undici di San Lorenzo; di questi undici sette eran frati Cappuccini”.Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi, nel corso della giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”.

La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 22 maggio.

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Ufficio Stampa