Comunicati Stampa
Arte e Cultura

Al Teatro Rossini di Pesaro, l’Equivoco stravagante per l'edizione 2024 del Rossini Opera Festival

lunedì 12 Agosto, con repliche il 16 ed il 21 Agosto, ore 20,00
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)


Al Teatro Rossini di Pesaro "L'equivoco stravagante" lunedì 12 Agosto, con repliche il 16 ed il 21 Agosto, ore 20,00. con il maestro Michele Spotti alla guida della Filarmonica Gioachino Rossini e il Coro del Teatro della Fortuna.

La regia è a cura di Moshe Leiser e Patrice Caurier con le scene di Christian Fenouillat, i costumi di Agostino Cavalca e le luci di Christophe Forey.
Nella compagnia di canto figurano Maria Barakova (Ernestina), Nicola Alaimo (Gamberotto), Pietro Adaíni (Ermanno), Carles Pachón (Buralicchio), Patricia Calvache (Rosalia) e Matteo Macchioni (Frontino). Le repliche avranno luogo il 12, 16 e 21 agosto.

L’equivoco stravagante, dramma giocoso in due atti su libretto di Gaetano Gasbarri, fu rappresentata per la prima volta al Teatro del Corso di Bologna il 26 ottobre 1811
. Interpreti della prima rappresentazione furono Maria Marcolini (Ernestina), Tommaso Berti (Ermanno), Domenico Vaccani (Gamberotto), Paolo Rosich (Buralicchio), Angiola Chies (Rosalia), Giuseppe Spirito (Frontino).

In assenza del manoscritto autografo l’edizione critica è stata condotta attraverso la collazione delle fonti ottocentesche superstiti, utilizzando in particolare una copia conservata a Parigi.

 La trama

Ermanno (tenore) è innamorato di Ernestina (contralto), figlia del fittavolo arricchito Gamberotto (basso buffo). La fanciulla è fanatica delle mode intellettuali e si esprime con un lessico ricercato e barocco ("le macchine corporee in linea curva adattino su due comodità" è il suo modo per invitare gli ospiti a sedersi); grazie ai consigli e all'intercessione dei due camerieri di Gamberotto, Rosalia (soprano) e Frontino (tenore), Ermanno riesce a farsi assumere come precettore di Ernestina. Nel frattempo giunge però il promesso sposo ufficiale, il ricco Buralicchio (basso buffo), sicuro che il proprio fascino non mancherà di colpire la sposina. In verità Ernestina promette salomonicamente lo "spirito" al precettore Ermanno e la "materia" al fidanzato Buralicchio, poi, trovatasi a tu per tu con l'istitutore non può nascondere un nascente sentimento, benché la moda imponga d'adorare lo sposo "almen per mezza settimana". Nel frattempo Buralicchio non nasconde la gelosia con il futuro suocero e ne viene duramente rimproverato: dovrà baciare il piede di Ernestina (con la promessa poi di andare "più su" fino alla... mano) e chiederle perdono. In quel momento sopraggiunge Ermanno, che disperato finge il suicidio. Alla reazione amorosa di Ernestina Gamberotto e Buralicchio prorompono in sdegno e gelosia: il precettore è cacciato da casa e il chiasso tale da attirare la forza pubblica.

Nel secondo atto Frontino rivela a Rosalia d'aver ordito un equivoco che distoglierà Buralicchio dalle nozze in favore di Ermanno: con una falsa lettera farà infatti credere al promesso sposo che in realtà Ernestina altri non è che Ernesto, figlio maschio di Gamberotto fatto evirare e destinato al teatro dal padre, che però cambiò idea e in seguito "il fe' soldato". Una volta arricchitosi avrebbe fatto disertare il figlio, nascondendolo in casa sotto il nome femminile di Ernestina. Disgustato Buralicchio medita vendetta, sdegna con sarcasmo le profferte della fidanzata ("perché se fossi mia grande saria l'imbroglio, perché pavento uno scoglio entrando in alto mar") e la denuncia immediatamente all'autorità militare come disertore. L'esercito irrompe e arresta la fanciulla, nell'incredulità generale, proprio mentre Gamberotto la rimprovera per averla sorpresa nuovamente in teneri atteggiamenti con Ermanno. Questi si introduce nel carcere e consegna all'amata una divisa militare, indossata la quale Ernestina potrà facilmente evadere. Non va invece a buon fine la fuga di Buralicchio sorpreso mentre cerca di lasciare la villa di Gamberotto dal furente padrone di casa e dagli amanti di ritorno dal carcere. Lo scioglimento dell'equivoco, rivelato da Frontino, permette finalmente le nozze fra Ernestina ed Ermanno, mentre Buralicchio risponde all'irrisione generale con un filosofico "non me ne importa un fico, degna di me non è".



L'EQUIVOCO STRAVAGANTE
Dramma giocoso in due atti su libretto di Gaetano Gasbarri
Musica di Gioachino Rossini
Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di MARCO BEGHELLI e STEFANO PIANA

Ernestina MARIA BARAKOVA
Gamberotto NICOLA ALAIMO
Buralicchio CARLES PACHON
Ermanno PIETRO ADAÍNI
Rosalia PATRICIA CALVACHE
Frontino MATTEO MACCHIONI

Direttore MICHELE SPOTTI
Regia MOSHE LEISER e PATRICE CAURIER
Scene CHRISTIAN FENOUILLAT
Costumi AGOSTINO CAVALCA
Luci CHRISTOPHE FOREY

CORO DEL TEATRO DELLA FORTUNA
Maestro del Coro MIRCA ROSCIANI
FILARMONICA GIOACHINO ROSSINI

Produzione 2019, riallestimento.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
 RETERICERCA (Leggi tutti i comunicati)
47838
retericerca@gmail.com
3338333284