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ASSEDIO 2024. Controculture e spazio pubblico

URBANER raduna nuovamente a Modena alcune delle figure più autorevoli nei diversi ambiti di interesse dell’attività di ricerca del centro studi, in un contesto di scambio, conoscenza, approfondimento e studio, aperto a chiunque voglia partecipare e portare il proprio contributo.
Modena, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

ASSEDIO 2024. Controculture e spazio pubblico. Numero 2
21/22 dicembre 2024
complesso San Paolo - Modena

Programma completo su assedio.urbaner.it

Dopo l’esperienza maturata nel 2020 portando a Modena dopo Barcellona, Berlino, Amsterdam e Colonia, la quinta edizione di Unlock Book Fair, prosegue l’avventura di Assedio. Controculture e spazio pubblico iniziata lo scorso anno: URBANER — progetto dell’assessorato alla Cultura del Comune di Modena per indagare, studiare e approfondire le culture che nascono e si sviluppano nell’ambito urbano, più comunemente chiamate sotto culture o controculture — raduna nuovamente in città alcune delle figure più autorevoli nei diversi ambiti di interesse dell’attività di ricerca del centro studi, in un contesto di scambio, conoscenza, approfondimento e studio, aperto a chiunque voglia partecipare e portare il proprio contributo.

Una due giorni in cui si alterneranno incontri e dibattiti, esposizioni e momenti più conviviali, andando a indagare alcuni ambiti contro culturali che hanno caratterizzato la storia del nostro paese, tra cui writing, la musica punk-hardcore e hip-hop, la tifoseria sportiva e lo skateboard, i contesti in cui si sono formate queste culture e in cui tutt’ora germogliano nuove esperienze.

Negli spazi del complesso San Paolo, all’interno dell’ex chiesa e della Sala delle Monache situate in via Francesco Selmi 67 a Modena, troverete più di trenta espositori provenienti dall’Italia e dall’estero. Durante la due giorni sarà possibile accedere liberamente e gratuitamente agli spazi, visitare gli stand ed immergersi in un mondo di libri, riviste, fanzine, fotografie, poster, serigrafie, oggetti d’arte e merchandising, parlare con artisti ed editori, ed effettuare i vostri acquisti, magari trovando il regalo giusto da mettere sotto l’albero.

L’ex chiesa ospiterà inoltre la mostra Longe: evoluzione di uno stile, una selezione di foto e bozzetti di uno dei più influenti trainbomber italiani degli anni ‘90, Longe. Il percorso espositivo ricostruirà l’evoluzione stilistica e racconterà le forme che hanno segnato in modo indelebile tanto generazioni coeve quanto le successive.

 

Sabato 21 dicembre ad inaugurare Assedio, nella Sala del Leccio del complesso San Paolo, l’incontro dal titolo “Contrcultura, identità visiva ed autoproduzione” con Deemo e Giacomo Spazio, due tra le figure più autorevoli del mondo della grafica controculturale.

Dalle 11:30, apertura della parte espositiva dove sarà possibile visitare gli stand con oltre 30 espositori italiani e stranieri, e la mostra Longe: evoluzione di uno stile. Longe, figura di spicco del train bombing italiano a cavallo del nuovo millennio, ha per anni archiviato meticolosamente i bozzetti utilizzati per realizzare i suoi pezzi sui treni e la relativa documentazione fotografica, spesso anche pubblicata su riviste e libri di settore. In occasione di Assedio verrà esposta una selezione di circa cento bozzetti e relative fotografie del suo archivio personale per stimolare una riflessione sul processo creativo necessario all’evoluzione stilistica del lettering che permetterà allo spettatore di vedere passo passo, come i pezzi di uno dei maestri indiscussi del trainbombing italiano ha modificato la sua firma tra il 1996 ed il 2002. La mostra sarà anche accompagnata dalla bibliografia che ha contribuito alla sua fama di travalicare i confini nazionali.

Alle 18.30 l’incontro “La mano invisibile e il pugno di ferro: per un'economia politica della repressione tra Genova e la Val Susa” con Xenia Chiaramonte e Luca Finotti.

Dal complesso San Paolo, Assedio si sposta alle 19:30 in via Carteria 104, presso Hobo - Spazio Urbano, per l’inaugurazione della mostra personale di Enrico “Carne” Tuzzi, dal titolo “Appartenenza”.

Grazie alla collaborazione con DIG, festival del giornalismo di inchiesta, alle 21,30, all’interno della loro sede presso il complesso Santa Chiara, l’incontro “Viaggio nelle organizzazioni criminali del Centro America”, con Federico Vespignani.

Por Aquí Todo Bien è una investigazione visiva realizzata da Vespignani su un gruppo della 18th Street Gang (aka Barrio 18) in Honduras; il lavoro è stato pubblicato con 550BC nel 2022 registrando il tutto esaurito. Partendo dal Barrio 18 il talk ci si collegherà a un altro lavoro, Nucleo, che indaga il fenomeno della narco-deforestazione nelle foreste in Honduras, analizzando i tipi di gruppi criminali presenti in Centro America. Da un lato avremo quindi una visione di una street gang che opera a un livello locale, controllando quartieri poveri attraverso estorsione, traffico locale di droga e uccisione su commissione, e dall’altro una visione sui cartelli internazionali, che operano attraverso la corruzione degli apparati governativi del paese. A seguire, la serata con dj set a cura di IMAGINARY PART, in collaborazione con Outer festival.

 

Domenica 21 dicembre Assedio riapre le porte del San Paolo dalle ore 10:30 con la mostra e gli stand espositivi. Durante la giornata, la Sala del Leccio ospiterà altri tre incontri.

Alle ore 11:30, “Jugoslavia 1947-1992: graffiti e tatuaggi, gesti e segni di appartenenza”, con Enrico "Carne" Tuzzi in dialogo con Silvia Mantovani e Francesca Negri dell’Istituto storico di Modena. Partendo dal lavoro artistico di Enrico Carne, in mostra presso Hobo Spazio Urbano da sabato 21 dicembre, culminate in un catalogo che sarà presentato in anteprima ad Assedio, realizzato con Luca Lattuga e il supporto di URBANER e dell’Istituto Storico di Modena, e dalle esperienze formative legati ai Viaggi della Memoria dell’Isituto Storico di Modena, il talk presenterà i due progetti e prevede di coinvolgere gli studenti e i docenti di Modena che negli anni hanno partecipato ai viaggi studio nei Balcani.

Alle ore 16.30, l’incontro “Archivi anarchici modenesi, dalla fine dell'800 ai nostri giorni

con la presentazione del "Catalogo della biblioteca popolare Ugo Fedeli e del centro di documentazione libertario "La Scintilla" - Modena", insieme ad Andrea Pirondini e Fabrizio “Zazzo” Fregosi della Biblioteca Popolare Ugo Fedeli, in dialogo con Claudio Silingardi dell’Istituto Storico di Modena. Unendo gli archivi della biblioteca popolare Ugo Fedeli e il fondo anarchico dell’istituto Storico di Modena dedicati, l’incontro vuole mostrare il patrimonio storico e culturale della nostra città dedicato al movimento anarchico, dalla fine dell’800 ad oggi. In occasione del talk sarà allestito un piccolo corner per mostrare ai partecipanti alcuni dei documenti originali, mettendoli in relazione tra loro e aprendo una riflessione sui nostri giorni.

A chiudere questa edizione di Assedio, la presentazione della mostra “Longe: evoluzione di uno stile”, a cura di Longe e Pietro Rivasi.

 

BIOGRAFIE DEGLI OSPITI

DeeMo (1966) opera in vari campi delle arti visive, dal design grafico all’animazione. La sua esperienza matura nell’ambito delle culture urbane che ha attraversato, dal punk all’hip hop. Esordisce a metà degli anni ‘80 firmando copertine di dischi, poster e fanzine nella scena hardcore punk europea, tra Bologna, Torino, Amsterdam, Berlino. Negli anni successivi sarà tra i protagonisti della stagione pionieristica del writing e del rap in Italia. Negli anni ‘90 disegna le copertine di classici dell’hip hop italiano come “SxM” dei Sangue Misto e “I Messaggeri della Dopa” di Neffa. Oltre al lavoro di designer ed art director, ha ricoperto il ruolo di ideatore e promotore di eventi (Gli Originali, Red Bull 2006), regista di video (“Aspettando il sole”, Neffa, Universal), consulente artistico (la mostra Bridges of Graffiti alla Biennale di Venezia, Fondazione De Mitri, 2015), ed ha scritto occasionalmente per Rumore, Superfly e Rolling Stone. Dal 2013 vive e lavora a Milano.

Giacomo Spazio (1957) è sicuramente uno dei primi artisti italiani a scrivere in strada (1975-1987). Nel 1982 ha fondato con l'amico Nino La Loggia il gruppo punk(art)rock denominato 2+2=5 con il quale ha registrato 3 dischi, proseguendo con diverse band e infine diventando solista. Nel 1983 ha fondato con Ermanno Gomma Guarnieri la UT distribution. prima azienda italiana a distribuire materiale punk di controcultura (nastri, dischi e fanizne). Nel 1986 è tra i fondatori della prima rivista italiana di controcultura elettronica e senza copyright chiamata Decoder. Nel 1987 fonda la rivista musicale indipendente Vinile e la relativa etichetta indipendente Vox Pop che in seguito è diventata una delle più famose e importanti etichette indie-rock italiane. Dal 1997 è tornato al suo lavoro a tempo pieno: essere un artista.

Xenia Chiaramonte (1987) si è formata all’Università degli Studi di Milano in Giurisprudenza, dove ha conseguito il dottorato in Law and Society nel 2017. Ha frequentato il master in Sociologia giuridica a Oñati e svolto attività di ricerca presso il Centre for the Study of Law and Society della UC Berkeley. Sarà responsabile scientifica del progetto ERC P-AGE a Ca’ Foscari. Attualmente è ricercatrice (RTD-B) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania dove insegna Law and Society e Teorie critiche del diritto.
È autrice di Governare il conflitto. La criminalizzazione del movimento No Tav (Meltemi, Milano 2019) e co-anima il blog della criminologia critica in Italia, "Studi sulla Questione Criminale”. Le sue pubblicazioni includono un libro sulla giustizia politica, Il caso 7 aprile: il processo politico dall’Autonomia Operaia ai No TAV (2019, con Dario Fiorentino), e due lavori in co-curatela sulla violenza politica: Violenza politica: Una ridefinizione del concetto oltre la depoliticizzazione (2018, con Alessandro Senaldi), e Politica e violenza. Teorie e pratiche del conflitto sociale (2021, con Luca Alteri e Alessandro Senaldi). Numerosi suoi contributi sono apparsi su riviste italiane, tedesche, francesi, nord e sudamericane.

Enrico Carne (1985) è un esponente del post-graffitismo italiano, in attività dal 1999. Ha dipinto e collaborato con numerose realtà italiane e straniere, partecipando a diversi festival internazionali legati all’arte urbana. Il suo percorso artistico, strettamente legato agli spazi abbandonati, lo ha portato a essere uno dei pionieri dell’Urbex-Art italiana. Attraverso un profondo lavoro di introspezione e ricerca personale, negli anni ha codificato uno stile e linguaggio visivo unici, dove geometrie, gestualità, bianco e nero fanno del contrasto visivo il perno della sua ricerca estetica.

Istituto Storico di Modena L'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena è un’associazione di promozione sociale, con la partecipazione di enti pubblici, impegnata nella ricerca storica, nella divulgazione, nella formazione e nella conservazione dei patrimoni documentari del Novecento. Da diversi anni, all’interno del programma Viaggi della Memoria, cura il viaggio studio nei Balcani, paese che continua a portare tangibili ferite di quella guerra che, contrariamente a quel che l’opinione pubblica ha creduto, non è stata etnico-religiosa bensì di un conflitto violento che affonda le sue radici nella postmodernità.

Longe. Nel 1996, Longe inizia a frequentare assiduamente la stazione di Bologna Ravone, primo scalo ferroviario di smistamento merci a Bologna. Insieme a Chob e Oida 257, emblematica la nottata in cui i tre dipinsero, primi in Italia, un Pendolino. Grazie alla pubblicazione sulla copertina di AL magazine ed al supporto ambitissimo sul quale vennero scritti, i nomi dei tre sono entrati nella storia dell'arte urbana italiana. Numerose sono infatti le testimonianze di artisti che provengono da questo ambito, che riferiscono di avere, a quasi 30 anni di distanza, questa immagine fissata nella memoria come una delle più evocative per descrivere gli stimoli che li avvicinarono alla disciplina. Questo uno dei motivi che ha spinto URBANER, nel 2020, a inserire questo pezzo all’interno del progetto di catalogazione del Patrimonio Culturale dell’Emilia-Romagna. Longe era presente in Ravone quasi ogni notte, arrivando a contare in breve tempo, primo in città e tra i primi in Italia, 100 vagoni dipinti. Uno di questi venne dedicato alle vittime della strage del 2 agosto, scrivendo semplicemente quella data, così indelebilmente legata alla città. Grazie alla attività di Longe, e di altri writer, in poco tempo il Ravone diventa una delle yard più conosciute, non solo in Italia ma anche all’estero.

Per maggiori informazioni
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Elia Mazzotti Gentili
 URBANER - Culture Urbane Emilia-Romagna (Leggi tutti i comunicati)
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