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Arte e Cultura

Mercoledì 29 maggio a Reggio Calabria si celebra la figura di Vasilij Kandinsky

Mercoledì 29 maggio, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, avente come tema “Vasilij Kandinsky l’uomo che ascoltava i colori”.
Reggio Calabria, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, ha organizzato un incontro sul tema “Vasilij Kandinsky l’uomo che ascoltava i colori”. Il nuovo incontro, predisposto dall’associazione reggina, ha registrato la presenza della prof.ssa Manuela Quattrone, specializzata in Conservazione, Restauro e Valorizzazione dei beni architettonici e ambientali. La gradita ospite del sodalizio culturale organizzatore affronterà il mondo interiore dell’artista e il suo legame con la musica.

Una riflessione sui colori collegabili ai suoni e alle emozioni che lo avrebbe portato a considerare le sue tele come un’opera musicale riuscendo a interiorizzare in modo sorprendente i meccanismi costruttivi della musica applicandoli alla pittura. Pochi artisti nella storia hanno avuto la sua padronanza e sensibilità. In lui c’è l’esigenza della libertà da ogni condizionamento esterno.

Le sue opere vanno guardate con tutte le nostre capacità sensoriali. Durante l’esposizione dell’argomento verranno analizzate alcune delle sue opere più importanti attraverso questa nuova chiave di lettura individuata nel principio guida dell’interno lavoro acustico di Kandinsky: “principio della necessità”. Tele che rappresentano musica, in cui accosta a ogni colore un suono preciso, un’emozione, una sensazione, un profumo perché per lui ogni colore è capace di produrre determinati effetti sull’anima. Vasilij Vasil’evič Kandinskij nasce a Mosca il 16 dicembre 1866 e, solo sei anni dopo, si trasferisce a Monaco di Baviera. La sua è infatti una ricca famiglia di commercianti di tè i cui i viaggi in mare alla ricerca di affari lo portano a visitare i centri culturali più suggestivi d’Europa.

A Venezia, scatta il colpo di fulmine con la pittura: affascinato dal modo in cui il mare riflette le luci della città, Kandinskij inizia a provare l’ardente desiderio di riprodurre gli stessi giochi di colore su tela. Sarà la zia Elizaveta ad essere la sua prima maestra e, sempre lei, lo avvicinerà anche al mondo della musica, piantando il seme di teorie artistiche covate per anni e destinate a segnare una svolta nella storia dell’arte una volta trascritte nero su bianco. Kandinsky crebbe a Odessa, dove da giovane imparò a suonare il violino e il pianoforte, e poi studiò diritto ed economia all'università di Mosca con eccellenti risultati, fino a ricevere l'offerta di una cattedra di diritto romano all'università di Dorpat, in Estonia.

A 30 anni, nel 1896, lasciò la sua posizione accademica per iniziare a dipingere schizzi e studi anatomici, quindi si trasferì a Monaco per tentare l'ammissione all'Accademia delle belle arti. Dopo essere stato inizialmente rifiutato, riuscì a entrare all'accademia pochi anni dopo, e qui fiorì sia come pittore sia come teorico dell'arte. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso della nuova conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” che sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 29 maggio.

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