SkinAppear.com: il sito che raccoglie foto di parti del corpo degli utenti per farli guadagnare e fare beneficenza: parte il crowdfunding su Buonacausa.org.

Planet4Planet Srls ha lanciato una campagna di raccolta fondi per far conoscere www.skinappear.com, attraverso il quale è possibile crearsi un proprio profilo e caricare le foto delle proprie parti del corpo, ognuna in apposita sezione. Le foto vengono rese visualizzabili solo dietro versamento di crediti. Ad ogni parte del corpo decriptata l’utente guadagna una percentuale e Planet4Planet Srls, con il flusso di denaro creato, finanzia progetti di beneficenza (emergenze sanitarie e ambientali).
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - società)

Planet4Planet ha organizzato il crowdfunding su www.buonacausa.org con lo scopo di implementare alcune funzionalità e soprattutto organizzare una campagna di comunicazione internazionale.

Stiamo sfidando dei colossi come Instagram, Facebook e Twitter – afferma l’amministratore unico Lucio Cavalieri – e ne siamo consapevoli. L’idea nasce da una semplice considerazione: su questi social ogni giorno milioni di utenti nel mondo pubblicano foto di parti del proprio corpo, con o senza muscoli, con o senza tatuaggi, foto artistiche… ma spesso anche no. E gli altri utenti vedono tutte queste immagini gratuitamente. Allora, perché non rendere la visualizzazione di queste immagini solo a pagamento? Questo è possibile su www.skinappear.com che non è un’idea o un progetto futuro, ma una realtà già esistente e funzionante. L’obiettivo è quindi “dirottare” le migliaia di foto e selfie di parti del corpo dai classici social a SkinAppear.com.

Il profilo personale, riservato ai maggiorenni, è caratterizzato da un’unica immagine raffigurante il proprio viso ed è l’unica ad essere visibile gratuitamente a tutti. La foto del viso è anche l’unico parametro di scelta per gli utenti per decidere se acquistare crediti per visualizzare o meno le altre immagini caricate nelle varie sezioni. Per la scelta dei volti possono essere utilizzati anche dei filtri (ad esempio età, sesso, zona geografica, sezioni con immagini da vedere…). Ogni sezione può contenere al massimo 4 immagini che, prima della pubblicazione, vengono verificate ed approvate per evitare la presenza sul sito di qualsiasi tipo di immagine non prevista dalle condizioni di utilizzo e dal regolamento.  Agli utenti che caricano sul profilo le proprie immagini viene riconosciuta una percentuale dei crediti spesi per la loro visualizzazione, percentuale crescente in base al numero delle sezioni completate. Nonostante abbia delle caratteristiche che lo possono accomunare ai social, SkinAppear.com non lo è fino in fondo in quanto, attraverso i profili, gli utenti non possono entrare in nessun tipo di contatto tra loro, se non con la funzione “follow”.

Quindi il sito, pur con molti margini di sviluppo, è online, ma ad oggi non è conosciuto dalla potenziale utenza. Planet4Planet ha pertanto deciso di proporre, attraverso la piattaforma www.buonacausa.org (link diretto https://buonacausa.org/cause/foto-su-skinappear-per-beneficenza) una raccolta di fondi. “SkinAppear.com ha carattere internazionale, multietnico e senza confini – continua Cavalieri – ed è stato pensato e costruito per la gente comune, non per le “celebrities”. Bisogna considerare anche il fatto che, semplicemente caricando le immagini sul proprio profilo, l’utente matura dei crediti quando le sue immagini vengono visualizzate, quindi il profilo su SkinAppear.com può diventare un aiuto economico, solo caricando proprie foto nelle sezioni dedicate. Affinché gli utenti di internet sappiano di questa possibilità, però, è necessario iniziare una campagna di informazione sul web con gli strumenti adeguati, senza improvvisazioni e con un piano di marketing studiato e ben gestito. Per fare questo bisogna avvalersi di professionisti che, giustamente, hanno un loro costo. Con questo obiettivo è stata avviata la campagna di raccolta fondi della durata di due mesi con un target minimo di 10.000,00 euro che serviranno per accendere i motori e iniziare la scalata.” La Planet4Planet ha scelto il crowdfunding di tipo reward based, cioè la formula che prevede di restituire ai donatori una ricompensa come ringraziamento. Caso più unico che raro, Planet4Planet restituirà ai sostenitori tutta la cifra versata sotto forma di crediti da utilizzare sul sito per decriptare le immagini e per testarne direttamente le funzionalità. Sempre nell’ottica di far conoscere il progetto, Planet4Planet chiede ai sostenitori (o assieme o in alternativa alla donazione) di far conoscere il brand attraverso la condivisione sui social dell’avvenuta donazione, del link della raccolta fondi ed eventualmente anche la creazione di un profilo su SkinAppear.com.

Infine, oltre alla possibilità per gli utenti di guadagnare attraverso SkinAppear.com, c’è l’aspetto filantropico del progetto dichiarato a chiare lettere anche sul sito: destinare annualmente una quota degli utili per finanziare progetti umanitari e/o di tutela ambientale, prendendo in considerazione le situazioni più critiche nei vari Paesi del mondo.  

In realtà – conclude Cavalieri – tutto il progetto è nato dalla volontà di creare un flusso di denaro in modo da poter finanziare progetti di beneficenza. La mia intenzione iniziale era quella di aiutare in maniera molto più consistente di quanto potessi fare singolarmente una missione in Etiopia, realtà che ho potuto conoscere grazie a due miei amici medici che prestano periodicamente servizio come volontari. SkinAppear.com è stata la risposta. Il nome stesso della società che gestisce il sito, Planet4Planet, significa “il Pianeta per il Pianeta”: la parte del pianeta che può permettersi di acquistare la visualizzazione di foto e togliersi una curiosità a favore della parte di pianeta che è in gravi difficoltà, ed è una parte ancora molto estesa, purtroppo. E l’emergenza che stiamo vivendo in questi giorni probabilmente peggiorerà di molto la situazione.

SkinAppear.com si candida quindi a diventare uno strumento di raccolta fondi stabile e duraturo nel tempo, finanziato da una parte da chi rende disponibili le proprie immagini, dall’altra da chi vuole togliersi la curiosità di vedere qualcosa di più… oltre al viso della foto profilo.

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