Arte e Cultura
Marco D’Agostin a Riccione TTV Festival
Venerdì 4 e sabato 5 ottobre, in occasione del 27° Riccione TTV Festival, lo Spazio Tondelli ospita un doppio appuntamento con Marco D’Agostin, recente vincitore del Premio Riccione speciale per l’innovazione drammaturgica. Nella serata di venerdì, D’Agostin presenterà uno dei suoi spettacoli di maggior successo, Best regards, mentre la mattina seguente racconterà al pubblico la sua idea di teatro.
Venerdì 4 ottobre, 21:00
Riccione, Spazio Tondelli
Spettacolo
BEST REGARDS
Di e con Marco D’Agostin
Dear N,
You were too much. Too funny. Not just plain funny but, you know: silly funny, witty funny, biting funny, cutting funny, ferocious funny, despondent funny, frightening funny. And physical too. Yes too physical by half. Too body, body. Too bodily body to be theatre and too entertaining to be serious.
“Dear N, you were too much”: così inizia la lettera mai recapitata che Wendy Houstoun scrisse al collega Nigel Charnock, pochi giorni prima che lui morisse, nel 2012. Negli anni Ottanta, Charnock era stato uno dei fondatori dei DV8 – Physical Theatre e aveva poi proseguito in solitaria come performer e coreografo, dando vita a una serie di formidabili assoli. Per chi lo ha conosciuto, lui era davvero “too much”: energia totale, desiderio, volontà. Con i suoi spettacoli – esplosioni ipercinetiche in cui il canto, la danza, il grido, l’improvvisazione, la finzione e la realtà palpabile della performance restavano sospesi su vuoto abissale – ha allargato le maglie del genere “danza contemporanea”.
L’incontro con quell’artista ha segnato l’idea di danza di Marco D’Agostin, che nel 2023 ha vinto il Premio Riccione speciale per l’innovazione drammaturgica. Ai suoi occhi, Charnock rappresentava la possibilità che in scena tutto potesse accadere ed esplodere. Lo spettacolo Best regards – ospitato proprio dove Charnock si esibì alla 15a edizione del TTV, nel 2000 – è la lettera che D’Agostin scrive, in ritardo, a qualcuno che non risponderà mai. È un modo per dire: “Caro N, anch’io volevo essere troppo”. Da questo presente D’Agostin rivolge a tutti gli spettatori lo stesso invito: “Cantiamo assieme di una nostalgia che ci riguarda, noi che non siamo arrivati in tempo per dire quello che volevamo. All’ombra del tempo scaduto, e sotto la luce che Nigel continua a proiettare sulla scena di chi oggi danza, facciamo risuonare un ritornello martellante, spieghiamo di fronte ai nostri occhi un foglio bianco e chiediamoci: come la cominciamo, questa lettera impossibile?”.
Produzione: VAN. Coproduzione: KLAP Maison pour la danse à Marseille, Rencontres Chorégraphiques de Seine Saint-Denis, CCN2 de Grénoble, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con il supporto di: Centrale Fies, CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa), inTeatro, the WorkRoom (Fattoria Vittadini), Teatro Comunale di Vicenza, L’arboreto – Teatro Dimora, a.Artisti Associati.
Ingresso: 10 euro [> biglietteria online, 1 euro di prevendita].
Sabato 5 ottobre, 11:00
Riccione, Spazio Tondelli
Discorso di accettazione
PREMIO SPECIALE PER L’INNOVAZIONE DRAMMATURGICA
Con Marco D’Agostin
Introduce Graziano Graziani
Nel 2023, durante il 57° Premio Riccione per il Teatro, un comitato di critici ha assegnato il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica a Marco D’Agostin, artista associato del Piccolo Teatro di Milano, impegnato nel campo della danza, del teatro e della performance. Nato nel 1987, D’Agostin ha già all’attivo due Premi Ubu, vinti nel 2018 come miglior performer under 35 e nel 2023 per lo spettacolo di danza Gli anni. Il Premio Riccione speciale per l’innovazione drammaturgica – attribuito fuori concorso a una personalità capace di aprire nuove prospettive al mondo del teatro – gli è stato assegnato per la capacità di “ragionare con rigore sulla dialettica tra drammaturgia e gesto, mostrando una notevole sensibilità per la dimensione testuale”. Come hanno scritto nella motivazione i critici Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Maddalena Giovannelli, Rossella Menna, Andrea Pocosgnich e Francesca Saturnino, “D’Agostin tesse drammaturgie compiute e articolate, affiancando alla ricerca sul corpo la concretezza materica del documento (lettere, oggetti, video, fotografie)”. Il suo atto creativo “prende sempre le mosse da un intimo confrontarsi con scritture, opere letterarie, autori e autrici, che diventano fondamenta su cui edificare architetture compositive originali, mai subalterne al modello. D’Agostin innova dunque continuamente la forma scenica, decostruendo e scardinando i confini – ancora troppo solidi in Italia – tra teatro e danza”.
A un anno di distanza, il Riccione TTV Festival dedica un focus a D’Agostin e lo invita a raccontare al pubblico la sua idea di teatro.
Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria.