Politica e Istituzioni
La nostra posizione sull’operazione di #Israele a Gaza
« Hamas ha commesso un grave atto terroristico così come lo stato di Israele sta commettendo un vero e proprio genocidio con l’appoggio, diplomatico e militare, dell’impero euro-atlantico ». Questo il giudizio di Sinistra Libertaria rispetto alle vicende palestinesi e di Gaza in particolare.
« Noi condanniamo ogni violenza, ogni sopruso, da chiunque commesso, e non riconosciamo a nessuno il diritto di rappresaglia violenta ad un’altra violenza; le rappresaglie, ci ricorda la storia, erano quelle che compivano i nazisti contro i partigiani e i civili », prosegue il comunicato.
Sinistra Libertaria poi spiega: « quella di Israele contro i militari dell’organizzazione Hamas e il popolo di Palestina non è guerra: è un genocidio. Gli esplosivi al fosforo e la “morte dall’alto” dei razzi e dei jet israeliani incontrano, infatti, poca resistenza da parte di un governo palestinese che, pur essendo armato fino ai denti con armi leggere, non ha una forza aerea o una difesa aerea ».
« Esortiamo, quindi, la Corte di Giustizia Internazionale a perseguire, per genocidio, quanti sono responsabili di questo spregevole atto contro l’umanità: politici e militari israeliani, ma anche chi, dagli Stati Uniti di Biden a proseguire, ha fornito loro il materiale bellico impiegato per il genocidio commesso e in atto ».
« Auspicheremmo, inoltre, che la Comunità internazionale, anche attraverso l’Onu, isolasse Israele con un boicottaggio commerciale e finanziario così come sta provando a fare lo stato dello Yemen del Nord. Ciò oggi non avviene per il ripetuto veto degli Stati Uniti ».
Detto ciò, però, occorre pure ricordare come i luttuosi fatti del 7 ottobre « sono l’ultimo anello di una catena di distruzione e odio e come sempre la popolazione della classe operaia di Gaza è quella che soffre di più: affamata dietro il “muro”, vivendo sotto l’apartheid ».
« Gli attacchi di Hamas – che sia chiaro condanniamo, sottolinea il portavoce di Sinistra Libertaria – hanno riportato la questione palestinese al centro dell’attenzione internazionale: essi sono quindi l’esito dell’assordante solitudine politica della Palestina. E’ la cosiddetta Comunità Internazionale, sia il blocco imperialista euro-atlantico ma anche gli stessi paesi arabi, a essere la vera colpevole, la vera responsabile, del 7 ottobre. Il non voler affrontare e risolvere la situazione, preferendovi il mantenimento degli interessi commerciali con Israele, è la causa dell’escalation del conflitto israelo-palestinese dopo anni di stillicidio denunciati anche da Amnesty ».
« La questione palestinese, insieme alla guerra tra Russia e Ucraina, al conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh e alle crescenti tensioni tra Cina, Taiwan e Stati Uniti nel Pacifico, costituisce l’ennesimo tassello di una instabilità mondiale che minaccia tutti noi ».
« La soluzione al conflitto non può essere quella che come una moda torna alla ribalta di tanto in tanto, quella dei “due stati” ( quali confini e con quali armi, eserciti e garanzie, quali minoranze dentro i confini di uno e dell’altro ); può essere, in ultima analisi, solo quella di una riforma costituzionale in Israele che garantisca una pacifica convivenza, una società comune senza muri e rispettosa dei diritti umani, non autoritaria né vessatoria, dove le persone di diversa estrazione religiosa (e non) ed etnica possano coesistere in libertà ».
Il comunicato di Sinistra Libertaria poi conclude indicando la strada da percorrere: « il modo per raggiungere questo obiettivo può essere solo quello dell’abbattimento delle diseguaglianze economiche e dei privilegi, la fine dello sfruttamento dei lavoratori salariati palestinesi, in altre parole la caduta del sistema capitalista e l’abbattimento dello stato di Israele. La presenza nel mondo, e pure in Israele, di un variegato movimento di ebrei che condivide l’opposizione al regime teocratico fondamentalista e nazionalista sionista fa sperare che, prima o poi, ciò possa avvenire ».