IL MALAPARTE DI KRYSTIAN LUPA DEBUTTA SABATO AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare.
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Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

Secondo appuntamento internazionale al Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio. Alle ore 18 del 1° luglio, con replica il giorno dopo alla stessa ora, debutta in prima nazionale al Politeama di Napoli “Capri -The island of fugitives”, regia sceneggiatura e scenografia di Krystian Lupa. Tratto da “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte, lo spettacolo è in polacco con sovratitoli in italiano. Così scrive il geniale regista, uno dei più importanti della scena internazionale: “L’imperatore Tiberio, Gesù Cristo… Jean Luc Godard, Fritz Lang, Brigitte Bardot – Le Mépris. Jean Luc Godard ha fatto girare qui le scene della sua ostinata visione dell’Odissea in “Il disprezzo”: nell’ultima inquadratura del film, Odisseo vede la sua nativa Itaca dalla terrazza di Casa Malaparte. Inaspettatamente, il produttore muore e il viaggio, il viaggio di Odisseo, il viaggio di Fritz Lang, il viaggio di Jean Luc Godard, viene interrotto. Odisseo rimane in casa con la troupe del film… Si incontrano tutti qui, nel caos, nella sintesi di epoche diverse… Un’isola e una casa sull’isola. Un rifugio sicuro, un riparo. Siamo i fuggitivi dal mostro dell’Europa: lo Stato, la religione, la dittatura, la democrazia, il mostro dell’Homo Christianis, la guerra… Casa Malaparte, Villa Tiberio, Casa San Michele… Fuori infuria una guerra. Non si sa se sia la prima, la seconda o la terza guerra mondiale, causata dalla follia dell’uomo contemporaneo, dall’arroganza dei creatori di sistemi socio-politici, dai sognatori del PARADISO UMANO, dai FILOSOFI ASSASSINI E IDEALISTI, dai drogati del potere… I riformatori dell’arte e della cultura, e così via…”. E aggiunge:   

 “Questa casa è una prigione…  

Questa casa è un rifugio…
Questa casa è la CASA ARCHITETTONICA. QUESTA CASA È UN MISTERO.
Questa casa è una grotta per artisti…
QUESTA CASA OSPITA UNA SEDUTA SPIRITICA, UN RADUNO DI FANTASMI… QUESTA CASA OSPITA UNA SEDUTA SPIRITICA DEI SOGNATORI DI UN UOMO NUOVO…”.  Lo spettacolo, che ha la durata di 5 ore e 50, è destinato ad un pubblico di soli adulti  

  

“OPEN HOUSE- un’esposizione di HUMANA”, è invece l’installazione performativa che incrocia le suggestioni di “A porte chiuse” di Sartre con l’ideazione di un Panopticon digitale. Un avveniristico Progetto Speciale del Collettivo BEstand, ospitato alla Sala Assoli di Napoli in prima assoluta alle ore 18 e alle 21. Un viaggio in un futuro che è già presente, dove le nostre identità sono messe al servizio di tutti e diventano materiale espositivo a fini pedagogici ed estetici. La drammaturgia di Dario Postiglione, per la regia di Giuseppe Maria Martino, è affidata alle attrici Simona Fredella, Rebecca Furfaro e Martina Carpino.   

HUMANA crede nell’arte come strumento di sensibilizzazione e come occasione di recupero per le soggettività devianti o a rischio di comportamenti antisociali. L’expo ci invita a esplorare i case study estratti dal nostro database, ricostruendo la loro vita emersa e le loro storie occulte, dalle tracce lasciate sul web alle testimonianze dirette. La mission è la costruzione di un modello teorico predittivo dell’human behaviour per la prevenzione e la riabilitazione.    

   

Non meno interessante, la proposta della sezione Osservatorio. Al teatro Trianon Viviani di Napoli alle ore 20 va in scena, ed è anche in questo caso un debutto assoluto, “Piacere mio”, di e con Piera Russo, che è anche regista dello spettacolo. “Se l’uomo esterna il desiderio di un divertimento, la donna sia sempre pronta a soddisfarlo, anche se stanca o sofferente. Se poi lo stesso desiderio è in lei e non è condiviso dall’uomo, non insista e vi rinunzi serenamente.” Leggendo queste parole dal libro di economia domestica della madre, la piccola Simon, nata in Italia negli anni 90, si interroga per la prima volta su cosa significhi essere una donna. Inizia così il viaggio di scoperta nelle diverse fasi della sua vita. Ogni tappa è accompagnata da una parola chiave e dalla relativa etimologia, di cui Simon si serve come bussola per non perdersi nei luoghi comuni. Bambina, ragazza, giovane donna, compagna, madre, anziana sono gli abiti che indosserà nel corso della sua esistenza. Dimensioni, colori e stoffe cambiano, così come il tempo, i luoghi e i legami. Resta però, come un filo rosso impigliato in ogni veste, un unico grande conflitto: ricercare il suo autentico piacere o assecondare il bisogno di compiacere?   

   

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli.     

    

 

 

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