Anteprima ER Festival: RAMIN BAHRAMI pianoforte a IMOLA

Concerti al Museo Diocesano, Giovedì 27 giugno 2024, ore 21
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XXIV Emilia Romagna Festival - ERF

Classico è contemporaneo

3 luglio – 11 settembre 2024

 

Anteprima festival

Tra Oriente e Occidente

RAMIN BAHRAMI pianoforte 

Nell’ambito di Concerti al Museo Diocesano, Giovedì 27 giugno 2024, ore 21 IMOLA, 

 

 Emilia Romagna Festival2024  parte con il concerto del celebre pianista Ramin Bahrami che giovedì 27 giugno a Imola, nel Chiostro Palazzo Vescovile alle 21, sarà protagonista dell'appuntamento di anteprima della XXIV edizione del Festival.

 

Per l’occasione, il pianista iraniano riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi interpreti della musica di Johann Sebastian Bach, si allontanerà quasi totalmente dal suo amato Bach, eseguendone solo due brani, la Partita n.1 BWV 825 e il Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo BWV 992, una sorta di sonata tematica ispirata e dedicata alla morte dell’amato fratello Johann Jacob, morto nel 1704, quando Johann Sebastian non aveva ancora vent’anni.

 

Nel resto del programma, Bahrami si avventurerà in epoche e geografie musicali diverse dal suo Bach, presentando prima la Fantasia in re minore di Mozart, composta dal giovane Amadeus nel suo primo inverno viennese, e tre mazurche di Chopin, due composte dal compositore polacco tra gli anni 1836 e 1838 mentre la mazurka in do diesis minore op63, la più celebre ed eseguita da tutti i pianisti, venne composta dal grande pianista una decina di anni più tardi, nel 1846. Poi, spostandosi ancora più avanti nel tempo e più ad oriente, Bahrami eseguirà la celebre Elegia dai 5 morceaux de fantasie op3 di Rachmaninoff, un’opera giovanile di un Rachmaninoff ancora poverissimo, depresso e male in salute, ma che impressionò molto Čajkovskij, e ancora più avanti, scavalcando verso il Novecento si cimenterà nelle meravigliose Danze Rumene di Bela Bartòk. Il viaggio di questo straordinario pianista si concluderà tornando a casa, nella sua Persia, oggi Iran, che fu costretto a lasciare da bambino per via della Rivoluzione Khomeinista, con un brano del compositore e pianista iraniano Anoushiravan Rohani.

 

Ramin Bahrami, dopo l’esecuzione dei Concerti di J.S. Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly si meritò gli appellativi di “un mago del suono” e “poeta della tastiera”, conferitigli dalla critica tedesca, particolarmente estasiata. Bahrami, da lungo tempo amico dell’Emilia Romagna Festival e della cultura italiana, si è diplomato a Milano con Piero Rattalino, il quale ha speso per l’allievo sempre parole di lode, paragonandolo a Glenn Gould. Nativo di Teheran, la sua ricerca interpretativa dirige ogni sforzo su Bach, facendo delle proprie radici tedesche, russe, turche e persiane un punto di forza, riuscendo a percepire l’universalità di ogni opera di cui tocca i tasti attraverso la sua sensibilità cosmopolita. Incide esclusivamente per Decca-Universal; i suoi CD sono bestsellers e riscuotono sempre molto successo di pubblico e critica, tanto da aver indotto il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. È stato insignito del premio Mozart Box per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, bachiana e non solo. Già entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi pop più venduti di Gfk, il New York Times ha definito il suo stile “forte e fluido”, mentre il Los Angeles Times ha sottolineato la ritmicità delle sue interpretazioni, che evocano nell’orecchio dell’ascoltatore la gioia del ballo.

 

Il ricavato del concerto, che si svolge nell’ambito della rassegna Concerti al Museo Diocesano, sarà utilizzato per il restauro di un’opera del Museo Diocesano.

 

IN CASO DI MALTEMPO

Sala Grande del Museo Diocesano

 

INFO INGRESSO

Ingresso € 12 – Fino a 10 anni € 1

Si accettano prenotazioni a ERF 0542 25747

 

 

PROGRAMMA

Johann Sebastian Bach

Partita n. 1 in si bemolle maggiore BWV 825

 

Wolfgang Amadeus Mozart

Fantasia in re minore-maggiore K. 397

 

Fryderyk Chopin

Da Quatre mazurkas op. 30 n. 2 in si minore

Da Trois mazurkas op. 63n. 3 in do diesis minore

Da Quatre mazurkas op. 33 n. 2 in do maggiore

 

Sergej Rachmaninov

Elegia in mi bemolle minore da 5 Morceaux de fantaisie op.3

 

Béla Bartòk

Román népi táncok (Danze popolari romene)

 

Johann Sebastian Bach

Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo in si bemolle maggiore BWV 992

 

Anoushiravan Rohani

Gol-e Sangam (Io sono un fiore di pietra)

 

 

 

Ramin Bahrami

 considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”. (Leipziger volkszeitung).

La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival ed in prestigiose sedi italiane come il Teatro alla Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, etc..

Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck. Ramin Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi CD sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti pop di Gfk.

Ben 5 suoi CD sono stati inseriti nel monumentale progetto “Bach 333 – The New Complete Edition” realizzato da Decca e Deutsche Grammophon, accanto ad alcune leggende pianistiche come Alfred Brendel, Martha Argerich, Sviatoslav Richter, Rosalyn Tureck, Glenn Gould. Nel 2016 ha avuto il privilegio di inaugurare la stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e piano per Decca. È stato insignito del premio “Mozart Box” per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, gli è stato conferito il Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.

Ha inoltre ricevuto la cittadinanza onoraria dalle città di Catania e Palermo e il sigillo dall’Università di Sassari. Numerosi i concerti in Europa ed Estremo Oriente (fra cui Tokyo, Osaka, Pechino e Shangai) con il programma “Bach is in The Air” in duo con Danilo Rea con cui ha inciso sempre per Decca, ottenendo uno straordinario successo discografico Ramin Bahrami ha scritto numerosi libri per Mondadori, Bompiani e La Nave di Teseo.

“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è” (Piero Rattalino)

“The performances are both life – enchancing fun, and breathtakingly and movingly beautiful” (Musicweb international)

 

“Bahrami shows fine technique and crisp articulation in the fast passage work” (BBC Music Magazine)

 

“Bahrami´s playing is everywhere strong and fluent” (New York Times)

 

“The performances have a rhythmic litheness that makes you want to get up and dance”. (Los Angeles Times)

 

 INFO

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Ufficio Stampa