Fitet Sardegna: il Tennistavolo si insegna a scuola per il quinto annoi consecutivo

Sono previsti in tutto nove incontri e in quello d’esordio non poteva mancare il presidente della Fitet Sardegna Simone Carrucciu; lui crede tanto in questo progetto perché rappresenta un ottimo veicolo promozionale, nella speranza che qualcuno abbia voglia di praticare seriamente il Tennistavolo.
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Cagliari, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

Da cinque anni scolastici il Tennistavolo è presente nel programma curriculare dell’Istituto Comprensivo di Quartu S. Elena Porcu-Satta, il primo in Sardegna ad indirizzo sportivo per quanto riguarda la scuola secondaria. Nelle scorse settimane sono riprese le lezioni gestite dal tecnico federale Martina Mura (una conferma per lei) coadiuvata dalla sparring Eleonora Trudu nell’applicazione di moduli tecnico pratici, idonei a favorire la conoscenza e la pratica della quinta disciplina più diffusa nel mondo.

Sono previsti in tutto nove incontri e in quello d’esordio non poteva mancare il presidente della Fitet Sardegna Simone Carrucciu; lui crede tanto in questo progetto perché rappresenta un ottimo veicolo promozionale, nella speranza che qualcuno abbia voglia di praticare seriamente il Tennistavolo.

Martina e Eleonora hanno a che fare con una prima media composta da circa venti discenti. “Inizio sempre con esercizi di propedeutica con sole racchette e palline – spiega Martina Mura - anche se i ragazzi vorrebbero subito andare al tavolo e sfidarsi tra loro. Ma ogni cosa ha il suo tempo, nel Tennistavolo bisogna saper pazientare e avere consapevolezza dei materiali che si utilizzano”.

L’età degli alunni oscilla tra gli undici e i dodici anni: “Sicuramente non è una classe semplice da gestire – continua il tecnico - sono abbastanza vivaci, ma pian piano stiamo riuscendo a catturare la loro attenzione e curiosità. Anche se a fatica, cerco di coinvolgerli provando ad utilizzare un linguaggio a loro più consono; ad esempio li ho invitati a guardare i video di giocatori importanti su YouTube per poi farmi dire chi fosse il loro preferito e cosa li colpiva di più. Devo dire che quasi tutti hanno raccolto l’input, contenti di raccontarcelo. L'altro linguaggio è la musica, il divertimento, il gioco: cercherò di sfruttare questo nei prossimi incontri, dove l'intenzione è quella di iniziare con l'approccio al tavolo e ai fondamentali di gioco. Mi auguro di vedere questi ragazzi un giorno nelle palestre delle società presenti sul territorio”.

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Ufficio Stampa
GIAMPAOLO PUGGIONI
Italia