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La non neutralità dell'Algeria: alcuni aspetti da valutare

Risulta assurdo, infatti, che mentre abbiamo tagliato ogni approvvigionamento energetico con la Russia, per impedire di finanziare la guerra in Ucraina, l’Europa, e l’Italia in particolare continui ad avere relazioni strette con l’Algeria, nazione che risulta essere un acquirente importante della Russia stessa e dell’Iran.
Aosta, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

In un'ottimo articolo pubblicato su il "Corriere della Sera " , intitolato  "Le conseguenze economiche di Hamas: da Putin all’Algeria, gli effetti su gas e petrolio" il giornalista Federico Fubini dedica un paragrafo all'Algeria . In questo paragrafo il giornalista annota che : "  l’attacco di Hamas sta facendo emergere altre nostre contraddizioni. Lo si è avvertito sabato, quando l’Algeria ha condannato la reazione israeliana su Gaza e espresso «piena solidarietà per il popolo palestinese». È stata, con quella dell’Iran, la reazione più favorevole a Hamas in tutto il mondo" 

Debbo riconoscere ,al Dottor Fubini , di essere persona di squisita onestà intellettuale perchè , anche in tempi non sospetti ha osservato con precisione le problematiche della nostra dipendenza dal gas nei confronti di paesi diversi dalla Federazione Russa. Ma non è solo lui ha sollevare delle preoccupazioni nei confronti di Algeri. Infatti, Il politico Juan Vicente Pérez Aras , esponente di punta del Parito Popolare spagnolo, ha recentemente posto attenzione su un fatto drammatico e in cui l’Italia potrebbe giocare un ruolo fondamentale.

Ci riferiamo alla non neutralità da parte dell’Algeria nella crisi russo ucriana. E come questa nazione, se da un lato tenta di accreditarsi come neutrale sia invece pesantemente alleata della Federazione Russa. Secondo questo esperto ”  . L’Algeria non è un partner affidabile”, insiste Pérez Aras, per il quale l’Unione europea “deve essere coerente nei suoi sforzi per sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione russa e, quindi, riconsiderare i suoi partenariati con gli alleati di Mosca”. “Non ha senso che, da un lato, rafforziamo, con denaro pubblico, l’esercito di Kiev per la sua difesa e, dall’altro, intensifichiamo i legami con gli alleati di coloro che stanno attaccando l’Ucraina”. È urgente la revisione dell’accordo di associazione tra l’Unione Europea e l’Algeria”. La situazione, nel più totale disinteresse delle opinioni pubbliche europeo è ancora più grave di quello che possa sembrare . Infatti, in una interrogazione del Deputato del PPE, Antonio López-Istúriz White , rivolta all’ Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza emerge che “Un rappresentante del Fronte Polisario ha recentemente affermato che l’Iran, attraverso la mediazione algerina, avrebbe fornito al Fronte Polisario droni ‘kamikaze’ da utilizzare contro il Marocco.

L’uso di questo materiale militare nel Sahara occidentale rappresenta un grave rischio per la già fragile sicurezza e stabilità della regione e del Sahel. L’infiltrazione dell’Iran nella regione rappresenta un chiaro rischio per l’accordo di cessate il fuoco delle Nazioni Unite del 1991 e mette a repentaglio il processo di pace, il lavoro della missione delle Nazioni Unite nel Sahara occidentale e gli sforzi diplomatici dell’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per portare le parti a nuove tavole rotonde . L’ulteriore instabilità nel Sahara e nel Sahel influenzerà negativamente la sicurezza europea” ( https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2022-003422_EN.html) .

 Risulta assurdo, infatti, che mentre abbiamo tagliato ogni approvvigionamento energetico con la Russia, per impedire di finanziare la guerra in Ucraina, l’Europa, e l’Italia in particolare continui ad avere relazioni strette con l’Algeria, nazione che risulta essere un acquirente importante della Russia stessa e dell’Iran.

 L' ’Italia che ha una lunga tradizione di amicizia con l’Algeria , la cui indipendenza fu largamente sostenuta dalla Nostra Nazione, dovrebbe fare pressioni perchè l’Algeria destini i ricavati della vendita di idrocarburi non ad acqusito di droni dall’Iran ma quei soldi siano vincolati alla crescita economica dei propri cittadinani. Dando ascolto alle giuste richieste dei giovani che vogliono il benessere e non una nazione aramata .  

Marco Baratto