Energia
EU ProSun si dichiara soddisfatto per l'apertura da parte della Commissione Europea di un'investigazione sulle pratiche sleali della concorrenza da parte di produttori cinesi di energia solare
Appresa la notizia, , ha dichiarato: .
Anche il (Industrie Fotovoltaiche Italiane), l'associazione che raccoglie oltre l'80% dei produttori italiani di celle e moduli fotovoltaici e che, attraverso una larga partecipazione dei suoi membri, sostiene le azioni di EU ProSun, dichiara la propria soddisfazione alla notizia dell'avvio formale dell'investigazione antidumping da parte della Commissione Europea. Come afferma il
McKinsey prevede che le installazioni fotovoltaiche (PV) annuali a livello globale possano aumentare 50 volte entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005 conducendo a un intensificarsi della concorrenza tra i produttori di energia solare e la Cina risulta vincitrice grazie a sovvenzioni e pratiche di dumping.
"L'energia solare rappresenta una componente importante all'interno del mix energetico da fonti rinnovabili in Europa, con brillanti potenzialità di sviluppo. La Commissione Europea deve fare sentire la propria voce nei confronti della concorrenza sleale da parte della Cina e delle minacce di rivincita per salvare la crescita delle industrie europee nel futuro, come la produzione di energia solare.
, dichiara .
Il gigante asiatico ha elaborato una strategia aggressiva all'interno dei suoi piani quinquennali per conquistare il mercato dell'energia solare a livello globale e, partendo virtualmente da una quota di mercato pari a zero nel 2004, ha raggiunto oggi l'80% solo in Europa. Il governo degli Stati Uniti ha di recente individuato pratiche di dumping da parte delle compagnie cinesi produttrici di energia solare, che stanno conquistando tutto il mercato europeo con le stesse pratiche commerciali sleali. Il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ha stimato che le stesse aziende cinesi che esportavano i loro prodotti in Unione Europea avevano ricevuto più di 25 miliardi di euro in sovvenzioni, inclusi prestiti a basso interesse, terra gratis ed energia sovvenzionata.
Grazie ai continui progressi tecnologici il costo della produzione di pannelli solari è sceso in maniera naturalmente sostanziale in questo periodo, seppur negli ultimi tre anni l'abbassamento dei prezzi è da ricondurre alle azioni di dumping da parte della produzione cinese altresì sovvenzionata. I costi di produzione e i prezzi finali dovrebbero essere condizionati esclusivamente dal continuo avanzamento e sviluppo tecnologico che, a fronte dell'imposizione di misure antidumping sulle pratiche commerciali scorrette da parte della Cina, permetterebbe alla domanda di impianti solari fotovoltaici e di installazioni a livello locale di non diminuire. Queste misure commerciali potranno solo servire a riequilibrare la concorrenza con la Cina e impedire il monopolio da parte del gigante asiatico nella produzione di energia solare che danneggerebbe i consumatori, la disponibilità di posti di lavoro e l'industria europea.
Nitzschke ha concluso: "EU ProSun invita la Commissione Europea a imporre dazi antidumping per riportare il
Per ulteriori informazioni è possibile visitare http://www.prosun.org