Alla 7^ edizione di DiVini Libri Chiacchierata con l'Autore Premio alla Carriera a Walter Pedullà.
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Un uomo che, partendo dalla periferia calabrese, ha saputo trasformare la sua voglia di conoscenza in un punto di riferimento per la cultura italiana.
“La scelta a chi conferire il Premio alla Carriera è maturata dopo una lunga ricerca fatta tra scrittori che, con le loro opere letterarie, si sono distinti per aver lasciato un segno indelebile nella cultura italiana. Walter Pedullà, con il suo straordinario percorso da saggista, critico letterario e giornalista, incarna pienamente i valori che DiVini Libri Chiacchierata con l'Autore intende celebrare: passione, dedizione e impegno nella diffusione del sapere. La sua capacità di trasformare le parole in strumenti di crescita e riflessione lo rende una figura imprescindibile per la nostra cultura.”, così dichiara Raffaele Agresti, che con Francesco Grillo e Michele Docimo, presidente dell’associazione Migr-Azioni ETS, organizzano la Rassegna Letteraria.
Alla presentazione del libro “Certe sere Pablo”, oltre all'autore Gabriele Pedullà, figlio di Walter Pedullà, ci sarà il giornalista Francesco Grillo, che introdurrà l'incontro, e Andrea Di Consoli, scrittore, giornalista, critico letterario, autore televisivo e conduttore radiofonico, che modererà la serata.
Gabriele Pedullà è un critico letterario, critico cinematografico, saggista e professore di letteratura italiana presso l'Università Roma Tre, è autore di numerosi saggi di critica letteraria e di libri di narrativa e romanzi.
Nella sua ultima opera letteraria “Certe sere Pablo” Gabriele Pedullà scrive tre racconti che guadano le vicende del secondo Novecento italiano, ponendo come fulcro la relazione debole che c'è tra la maturità di un singolo individuo e quella di gruppo.
La storia analizza il declino degli ideali politici che hanno condizionato la vita degli uomini nel bene e nel male nel secolo scorso, analizzando con freddezza ciò che il passato aveva promesso e quello che il presente è stato capace di garantire.
In apertura i saluti istituzionali del Sindaco di Vietri sul Mare Giovanni De Simone e dell'assessore alla cultura Daniele Benincasa, Vito Aita, in rappresentanza dell'azienda vinicola “Aita Azienda Agricola”, illustrerà le caratteristiche del vino Aglianico del 2021.
Le letture saranno affidate a Maria Grazia Salpietro e a Raffaele Sansone.
La rassegna gode del Patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Vietri sul mare e dell’ AIB Associazione Italiana Biblioteche, sez. di Napoli.
L’evento è organizzato dall'Associazione Migr-Azioni ETS, con la collaborazione dell'Associazione “Joseph Beuys ed oltre”, e si avvale, come Partner dell'evento di: Convergenze SpA Società Benefit, Gruppo Noviello, Consorzio Vita Salernum Vites, Radio RCS75, L'Ora, l'ABI Associazione Italiana Biblioteche, sez. di Napoli, Pro Loco Vietri sul Mare e l'Associazione Strutture ExtraAlberghiere “Vivere Vietri sul Mare”.
IL LIBRO
Dov’è finita la militanza politica? Che ne è stato del movimento dei lavoratori che si proponeva di cambiare il mondo? Gabriele Pedullà appartiene all’ultima generazione che ha vissuto almeno uno scampolo delle battaglie ideologiche di allora: adolescenti arrivati tardi, ma ancora capaci di intuire qualcosa della grande politica novecentesca sporgendosi appena sull’universo degli adulti. E che per questo, forse, non hanno saputo o voluto prenderne congedo: come se quella esperienza, tanti anni dopo, continuasse a infestare una casa vuota. I tre racconti lunghi o romanzi brevi che – alla maniera di una pala d’altare – compongono il volume attraversando l’incendio degli anni Settanta, la cupa pacificazione degli anni Ottanta e la crisi successiva, sino ai giorni nostri, sono scritti per chi allora non c’era e vorrebbe sapere, per chi testardamente non ricorda e per chi, invece, proprio non riesce a dimenticare. In Portolano degli anni bisestili, un giovane liceale scopre la politica nel momento stesso in cui i piú grandi la abbandonano. In Certe sere Pablo, Pablo e Clara sono i piú belli, i piú intelligenti e i piú carismatici, e il loro idillio, nel turbine del Sessantotto, pare annunciare per tutti un avvenire migliore – ma qualcosa potrebbe non essere quello che sembra. In È stato un soffio, Carlo ha passato una vita a battersi a fianco dei piú deboli, finché un incontro inaspettato non arriva a scuotere le sue certezze dalle fondamenta, come in un racconto dell’orrore dei nostri tempi… Nessuna nostalgia, però. Perché ridendo, commuovendosi, palpitando per gli amori, le idee, gli atti di coraggio e di viltà dei vari personaggi, la posta in gioco rimane qui, semmai, un’altra: capire con gli strumenti insostituibili della letteratura. Dare degna sepoltura al passato con un libro in mano. Poi, forse – come dopo ogni seduta spiritica andata a buon fine, ci si potrà anche rimettere in cammino, tutti assieme.
Ufficio Stampa
Raffaele Agresti
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