"Quasi amici" con Massimo Ghini e Paolo Ruffini in programma per la Stagione 2024 al Teatro Ebe Stignani di Imola

In scena la "strana" coppia composta da Massimo Ghini ( Filippo) e Paolo Ruffini (Driss), prodotti da Enfi Teatro: un corpo inerte e totalmente dipendente dall'aiuto degli altri il primo ed una mente e un corpo veloce, adattati alle vicende quotidiane il secondo. Lo spettacolo sarà al Masini di Faenza dal 9 all'11 Febbraio.
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

La trasposizione teatrale di "Quasi Amici", adattamento del film (2011) pluripremiato di Eric Toledano e Olivier Nakache,  in programma per la Stagione 2024 al Teatro Ebe Stignani di Imola e, successivamente, al Masini di Faenza dal 9 all'11 Febbraio, è costruito sull’amicizia tra due uomini molto diversi per carattere ed estrazione sociale, accomunati solo dalle disgrazie personali o familiari, ma che insieme trovano il modo di cambiare le loro vite, di aiutarsi a ritrovare una vera umanità.

In scena la "strana" coppia composta da Massimo Ghini ( Filippo) e Paolo Ruffini (Driss), prodotti da Enfi Teatro: un corpo inerte e totalmente dipendente dall'aiuto degli altri il primo ed una mente e un corpo veloce, adattati alle vicende quotidiane il secondo.

Da una parte un uomo agiato, intelligente, affascinante e che vive di cultura. Un uomo che il destino ha voluto relegare a solo cervello facendolo precipitare con il parapendio. Dall’altra un uomo che entra ed esce di galera, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada. Un uomo che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Un predatore che in realtà è una preda delle proprie debolezze. Questi due uomini finiranno col diventare inseparabili.


Lo scambio profondo tra queste due esistenze apparentemente così diverse porterà, infine, a cambiare molti stereotipi sulla diversità, poichè nulla, nella vita, ò deciso e definito per sempre, ma esiste una "sincronicità"  un vincolo tra due avvenimenti o, come qui in "Quasi Amici" tra due persone così diverse, l'una immobile l'altra in continuo movemento che sembrano unite da casualità

L’intima connessione tra questi due individui pur così distanti tra loro e con l’ambiente (il parapendio...), celano un’attrazione tanto forte da realizzare quelle che noi chiamiamo coincidenze, ma che sono, in realtà, esperienze con un valore proprio e fortemente simbolico.

"Portare questo spettacolo a Teatro è una grande responsabilità - ha detto Ruffini - il sentimento che questo spettacolo esprime è l'amicizia, che è una forma di amore". L'amicizia, ha sottolineato l'attore, "è bella perché l'amico è colui con cui odi essere te stesso. La compassione - ha spiegato - è un sentimento a cui ho dato sempre accezione negativa, invece significa sentire la sofferenza altrui senza giudicarla". Sul palcoscenico lo spettacolo entra nel cuore dei due protagonisti, egualmente esplorati e sviscerati in un "non luogo" italiano, dove un acculturato uomo di mezza età incontra e si scontra con un giovane ignorante che ha bisogno di un impiego. Una magia "politicamente scorretta", come la ha definita Massimo Ghini, "perchè questa storia, una storia vera, racconta delle rispettive scorrettezze" che connotano i due protagonisti", come nella realtà.
    "Philippe ha perso la gravità, imparato la leggerezza - ha detto il regista Alberto Ferrari - e Driss la leggera profondità che non lo fa volare". La loro amicizia, ha concluso, "è una centratura per vivere ed essere uomini un po' più consapevoli delle meraviglia e del poter ridere, finalmente a crepapelle".

QUASI AMICI di Olivier Nakache
con Massimo Ghini, Paolo Ruffini
regia Alberto Ferrari

E con Claudia Campolongo, Francesco Giovannetti, Gianmarco Tulli, Diego Sebastian Misasi, Giulia Seccich e Leonardo Ghini.
Spettacolo  prodotto da Enfiteatro

Ufficio Stampa