Iran debole e isolato, l'analisi di Marino

- A quasi un anno dall'attacco del 7 ottobre 2023, quando un commando di Hamas ha colpito Israele causando la morte di 1200 persone, tra civili e militari, e rapendone altre 250, la situazione in Medio Oriente rimane tesa e complessa. L'analisi di Marino del Centro Studi Internazionali (Cesi) offre una chiara visione delle dinamiche che rendono l'Iran un paese debole e isolato, nonostante le sue ambizioni regionali.

L'Iran, infatti, si trova in una posizione di crescente isolamento internazionale, aggravata dalle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. Queste sanzioni, mirate a colpire il settore energetico e finanziario iraniano, hanno avuto un impatto devastante sull'economia del paese, riducendo drasticamente le entrate derivanti dall'esportazione di petrolio e gas naturale. Inoltre, la pressione economica ha alimentato il malcontento interno, con proteste diffuse contro il governo e la sua gestione della crisi economica.

Parallelamente, le tensioni con Israele continuano a crescere. L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente dichiarato che Israele dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani, una posizione che ha ulteriormente esacerbato le già fragili relazioni tra i due paesi. Secondo i media israeliani, l'esercito di Israele sta pianificando una risposta significativa agli attacchi missilistici iraniani, che hanno causato danni alle basi aeree israeliane, sebbene non siano stati colpiti aerei o infrastrutture critiche.

In questo contesto, l'Iran si trova a dover affrontare non solo le pressioni esterne, ma anche le sfide interne. La leadership iraniana, infatti, è costretta a bilanciare le esigenze di una popolazione sempre più insoddisfatta con la necessità di mantenere una posizione di forza nella regione. Tuttavia, le risorse limitate e l'isolamento internazionale rendono questo compito estremamente difficile.

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