Cassazione: un milione e 300mila firme per il referendum sull'autonomia regionale

- Il deposito in Cassazione di un milione e 300mila firme per il referendum abrogativo dell'autonomia regionale differenziata, insieme allo sprint che martedì scorso ha portato in poche ore al raggiungimento delle 500mila sottoscrizioni per il quesito sulla cittadinanza, denota un rinnovato fermento di partecipazione "dal basso", seppure dietro la spinta di un grande sindacato come la Cgil e dei partiti dell'opposizione. Questo movimento, che ha visto il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, come primo firmatario della campagna "Figli e Figlie d'Italia", seguito poi dai sindaci Possamai di Vicenza e Giordani di Padova, rappresenta un esempio tangibile di come la realtà possa precedere le norme.

La raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza, che ha superato le 500mila firme necessarie per il quorum, è stata accompagnata da un'ondata di mobilitazione che, secondo SiMohamed Kaabour, unisce il Paese in un momento in cui il governo sembra fare di tutto per dividerlo. Kaabour ha sottolineato come questa lotta servirà anche per mantenere l'unità nazionale, nonostante le riforme e la propaganda che mirano a creare divisioni.

Il successo della raccolta firme online per il referendum sulla cittadinanza ha sollevato interrogativi sulla facilità con cui è possibile ottenere sottoscrizioni in questo modo. Tuttavia, è importante notare che anche le firme cartacee hanno dimostrato la loro efficacia in diverse occasioni. La campagna di comunicazione, insieme al tema trattato, ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo risultato.

Il fermento di partecipazione che ha caratterizzato la raccolta firme per i referendum sull'autonomia regionale e sulla cittadinanza rappresenta un segnale importante di come la società civile possa mobilitarsi per influenzare le decisioni politiche.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo