Tensione tra Israele e Hezbollah: escalation di violenza

La situazione tra Israele e Hezbollah si è intensificata notevolmente nelle ultime ore. Hezbollah ha lanciato decine di missili su Israele, provocando una risposta immediata da parte dell'esercito e dell'aviazione israeliani. La televisione israeliana Canale 12 ha riferito che le forze israeliane sono pronte sia alla difesa che all'attacco.

Nel frattempo, gli Houthi dello Yemen hanno promesso una "risposta militare" alla "pericolosa escalation" provocata da Israele. Il canale televisivo saudita "Al-Hadth" ha riportato il lancio di una raffica di razzi dal Libano verso gli insediamenti della Galilea in Israele. In precedenza, erano stati attivati allarmi aerei in numerosi insediamenti nella zona.

Il primo ministro israeliano, Bibi Netanyahu, sembra avere tutto l'interesse a proseguire una guerra che si sta allargando sempre di più. Vittorio Emanuele Parsi, ordinario di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano, ha spiegato che con l'attacco all'Iran, la guerra finale di Israele contro i suoi nemici è arrivata.

Poco prima del tramonto di martedì sera, gli F-35 israeliani hanno colpito obiettivi nel sobborgo di Beirut di Dahiyeh, una roccaforte di Hezbollah. Durante l'attacco, sono stati eliminati il numero due di Hezbollah e il principale leader militare dell'organizzazione, Fuad Shukr "Sayyid Muhsan". La sua eliminazione ha suscitato minacce dirette di rappresaglia da parte di Hezbollah.

Israele si prepara alla reazione inevitabile da parte dell'Iran, che ha convocato tutti i suoi alleati nella regione. A Teheran, il funerale di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha assunto dimensioni e toni apocalittici, alimentando ulteriormente le tensioni.

La situazione rimane estremamente tesa e imprevedibile, con il rischio di una escalation che potrebbe coinvolgere ulteriori attori regionali e internazionali. La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi, sperando in una de-escalation della violenza.