Mutui in Italia: tassi in calo ma domande in flessione

Gli istituti di credito in Italia stanno registrando una flessione nelle domande di mutui e prestiti da parte delle famiglie. Nonostante i tassi di interesse siano diminuiti rispetto alla fine dello scorso anno, la domanda oscilla tra il 10 e il 20 per cento in meno, in particolare nel Friuli Venezia Giulia.

La Banca centrale europea (Bce) sta cercando di invertire la rotta, ma l'incertezza economica e politica sta orientando le famiglie verso la prudenza. A giugno, il tasso medio sui nuovi mutui ipotecari alle famiglie è sceso al 3,56%, rispetto al 3,61% di maggio 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Questo è quanto riportato nel rapporto mensile dell'Abi, che sottolinea una "stabilizzazione" del trend di diminuzione dei tassi di mercato, anticipando il taglio della Bce avvenuto a giugno.

"Continua anche a giugno la discesa dei tassi dei mutui che stanno tornando particolarmente convenienti", ha commentato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi. Secondo il Rapporto mensile dell’Associazione bancaria, il tasso medio sui nuovi mutui ipotecari alle famiglie da parte delle banche è diminuito a giugno al 3,56%, rispetto al 3,61% del maggio di quest’anno e al 4,42% di dicembre 2023.

Nonostante il calo dei tassi, la domanda di mutui e prestiti sta rallentando. I tassi sui mutui scendono da sette mesi e raggiungono il minimo di 18 mesi, e anche il costo per finanziare un prestito da parte delle imprese aggancia il trend discendente. Tuttavia, la discesa in volume dei prestiti, legata al rallentamento dell’economia, inizia a frenare. L’incertezza sul futuro, legata anche al quadro geopolitico e a due elezioni chiave, quelle europee appena svolte e quelle americane, sta influenzando la decisione delle famiglie.

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