E non aiuta il fatto che gli Usa non siano intenzionati a partecipare, al momento, allo sforzo di contenimento dell'offerta. Il Brent perde il 3,28% a 32,99 dollari al barile e il Wti, il greggio Usa, il 3,67% a 27,30 dollari al barile. "Sanno che devono tagliare la produzione volontariamente o involontariamente perché gli stoccaggi sono pieni", ha affermato Bjarne Schieldrop di SEB Markets. "E' infatti molto più complicato di quanto sembri proporre forti tagli di produzione che vengano…
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Gli Official Selling Prices (Osp) per maggio erano attesi domenica 5 aprile, ma Saudi Aramco ha scelto di aspettare qualche giorno in più. I sauditi intanto hanno rinviato l’aggiornamento dei prezzi del greggio. di Sissi Bellomo. (AFP). 3' di lettura. Il rinvio del vertice sui tagli fa prendere tempo. Petrolio, Trump punta i piedi ma l’accordo sui tagli si avvicina Gli Usa resistono ad un accordo globale sui tagli di produzione.
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“Perfino il miglior sceneggiatore di Hollywood avrebbe faticato a immaginare gli ultimi giorni sul mercato del petrolio – rimarca Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades -. “Ciò ha aiutato il prezzo a rimbalzare a 27,5 ma la situazione rimane fortemente volatile poiché l’accordo non risolverebbe sicuramente tutti i problemi del barile”. Il Wti (riferimento Usa) e il Brent (riferimento europeo) si muovono rispettivamente in calo di…
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La domanda è prevista in calo di 25 milioni di barili nel secondo trimestre, un quarto dei consumi mondiali. Il rifiuto di Mosca di partecipare ai tagli alla riunione dell’Opec del 4 marzo ha scatenato una guerra dei prezzi con l’Arabia Saudita, ancora in corso. Con il calo della domanda si stanno anche esaurendo le capacità mondiali di stoccaggio, pari a 700 milioni di barili. Il barile saudita costa appena 3 dollari.
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