Ultim'ora news 31 gennaio ore 20 La Nasa ha vietato ai propri dipendenti l'uso della tecnologia di intelligenza artificiale della cinese DeepSeek, bloccando l'accesso alla piattaforma dai suoi sistemi. La stessa mossa era stata annunciata la scorsa settimana dalla US Navy. In una nota visionata da Cnbc, l'agenzia spaziale statunitense ha spiegato ai dipendenti che i server di DeepSeek «operano al di fuori degli Stati Uniti» e che sollevano «preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale e privacy».
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La notizia, attualmente affidata soltanto a un comunicato stampa dell’autorità, è che il “Garante privacy blocca DeepSeek” per via – si legge in un comunicato precedente- di un “possibile rischio per i dati di milioni di persone in Italia”. Non è chiaro cosa voglia dire l’autorità quando parla di “blocco” perché la piattaforma web è ancora utilizzabile, mentre la versione per smartphone, anche se non più disponibile sugli app store, funziona ancora per chi la ha installata.
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Secondo l'avvocato Guido Scorza le dichiarazioni dell'Ai cinese contrastano con l'evidenza che l'app fosse disponibile sugli store italiani fino a pochi giorni fa "DeepSeek è ancora disponibile nella versione web, e la sua risposta stride con la realtà". Non usa mezzi termini l'avvocato Guido Scorza, componente del collegio del Garante della Privacy, nel commentare ai microfoni di Eurofocus/Adnkronos la dichiarazione dell'Ai cinese di "non aver mai operato in Italia"…
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Un database ClickHouse di DeepSeek, la startup cinese di AI, è stato trovato accessibile pubblicamente senza alcun requisito di autenticazione. La società di sicurezza Wiz Research ha scoperto una grave falla di sicurezza in un database appartenente a DeepSeek, una startup cinese di intelligenza artificiale. Il database, ClickHouse, è stato trovato accessibile pubblicamente senza alcun requisito di autenticazione.
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Mise (GO) – Il mondo della tecnologia è stato sconvolto in questi giorni dal ciclone DeepSeek, il nuovo modello di intelligenza artificiale cinese, creato con vecchi chip e zoccoli di legno e addestrato con ciotole di riso e salsa di soia, che ha dimostrato di poter competere con i migliori prodotti americani – come Chat GPT di Open AI o Gemini di Google – facendogli persino il culo a stelle e strisce.
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Il titolo del gigante dell'IA Nvidia è crollato del 17% lunedì 27 gennaio, in seguito alla notizia che una società cinese di intelligenza artificiale chiamata DeepSeek ha sviluppato un concorrente di ChatGPT di OpenAI con costi di sviluppo sorprendentemente inferiori rispetto a quelli dei colossi tecnologici statunitensi. Si è trattato di uno shock davvero raro, considerando che l’azienda esiste da anni, ma nessuno aveva idea che avesse sviluppato questa…
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Negli ultimi anni, il settore della IA (Intelligenza Artificiale) ha registrato una crescita significativa, trainata da colossi come OpenAI, Google e Meta, che hanno investito miliardi di dollari in modelli sempre più avanzati. Ma l’arrivo di DeepSeek R1, una startup cinese fondata nel 2023 a Hangzhou, ha alterato le dinamiche del mercato. Con un approccio innovativo e costi di sviluppo nettamente inferiori, DeepSeek si è posizionata come una seria concorrente per i giganti della…
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Il Garante per la protezione dei dati personali blocca DeepSeek in Italia, non avendo ricevuto rassicurazioni sufficienti sul trattamento dei dati degli utenti italiani. In un comunicato si legge che l’autorità «ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di Hangzhou Deepseek Artificial Intelligence e di Beijing Deepseek Artificial Intelligence, le società cinesi che forniscono il servizio di chatbot Deepseek».
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Il boom di DeepSeek, la startup che è riuscita a far tremare il mercato tecnologico americano presentando un'AI capace di competere con i giganti come ChatGpt, ma a costi notevolmente inferiori, ha acceso i riflettori sul panorama dell'intelligenza artificiale Made in China, dando un bello scossone al mercato (meno 3% del Nasdaq e una perdita di quasi 600 miliardi di dollari per Nvidia, il principale produttore di chip per AI).
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