Con una delle più brutte cerimonie di apertura di sempre i Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono iniziati ufficialmente. La sfilata in barca sulla Senna è stata troppo dispersiva, senza la magia e il calore di uno stadio: paradossalmente…
Leggi
La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha segnato un momento storico, rompendo con la tradizione e portando una ventata di novità. L'evento si è svolto sulla riva della Senna, lontano dallo stadio olimpico deputato, teatro delle gare di atletica. Questo gesto di rottura ha creato un prima e un dopo, lasciando tutti a chiedersi cosa riserverà il futuro.
Tra i momenti salienti della cerimonia, spicca la presenza di un caratteristico ospite videoludico. Molti avranno sicuramente riconosciuto Arno, il protagonista di Assassin's Creed Unity, tra i portatori della fiamma olimpica durante le celebrazioni iniziali. Vestito con un abito che richiama quelli dell'epoca della Rivoluzione Francese, Arno ha portato la fiamma olimpica dai tetti di Parigi, aggiungendo un tocco di intrattenimento moderno alla cerimonia.
Un altro momento emozionante è stato la partecipazione di Bebe Vio Grandis. Celebrata come simbolo del futuro dell'Europa nel discorso sullo stato dell'Unione di Ursula Von der Leyen nel 2021, Bebe Vio ha sfilato in passerella con piume lunghissime, lustrini e protesti scintillanti. Nonostante la cerimonia si sia svolta un mese prima dei giochi a cui parteciperà, Bebe Vio ha espresso grande emozione per l'esperienza.
La cerimonia si è conclusa con la magnifica interpretazione dell' "Inno all'amore" da parte della cantante franco-canadese di 56 anni. Questa canzone di Edith Piaf, immensa cantautrice francese (1915-1963), ha segnato la fine di una cerimonia indimenticabile.
Con questa cerimonia rivoluzionaria, ci chiediamo cosa ci riserverà il futuro. Tra quattro anni a Los Angeles, gli americani ritorneranno al classico o si spingeranno oltre? Organizzeranno l'evento dentro gli studios di Hollywood? Solo il tempo potrà dirlo. Per ora, ci godiamo il ricordo di una cerimonia olimpica davvero unica.
