L'eurozona esce dalla tempesta perfetta, ma si profilano nuovi rischi

L'area dell'euro è finalmente uscita dalla cosiddetta "tempesta perfetta" dei picchi dei prezzi degli ultimi anni. Ora l'inflazione è sulla giusta traiettoria, quella di una discesa verso l'obiettivo del 2% stabilito dalla Banca Centrale Europea (BCE). Tuttavia, ci sono due fattori di rischio che potrebbero disturbare questo percorso virtuoso.

Il primo fattore di rischio è rappresentato da un'eventuale ondata di shock geopolitici. Questi shock possono avere un impatto significativo sull'economia dell'area dell'euro, influenzando il percorso di disinflazione attualmente in atto.

Il secondo fattore di rischio è l'aumento dell'incertezza politica all'interno dei Paesi dell'area dell'euro. Quest'anno, infatti, è un anno elettorale importante, con elezioni previste in grandi paesi come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Queste elezioni potrebbero creare incertezza e instabilità, rendendo difficile per i banchieri centrali mantenere l'inflazione sotto controllo.

Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, ha sottolineato l'importanza di essere pronti a gestire questi rischi. Secondo Panetta, la politica monetaria deve tener conto di questi possibili shock e rischi, poiché possono influire sul percorso di disinflazione. Ha anche espresso preoccupazione per la fragilità della ripresa economica dell'area dell'euro.

Nonostante i progressi compiuti, permangono dunque due fattori di rischio principali: gli shock geopolitici e l'incertezza politica interna. Questi rischi potrebbero compromettere la traiettoria virtuosa dell'inflazione, ribaltando la situazione economica dell'eurozona nel medio termine. Pertanto, è fondamentale che la BCE e le banche centrali nazionali rimangano vigili e pronte a intervenire per gestire questi rischi.

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