Sofia Goggia non avrebbe mai detto no all'invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come fatto da Jannik Sinner: "Per come vivo io, non è nemmeno lontanamente concepibile pensare a un rifiuto".
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Inutile girarci intorno. La decisione di Jannik Sinner di non accettare l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della giornata di festa – ieri al Quirinale – per lo straordinario 2024 vissuto dal Tennis azzurro, mi ha lasciato molto amaro in bocca. Proprio perché il N.1 del tennis mondiale mi ha ispirato innumerevoli interventi fatti di entusiasmo sincero, commozione sportiva e orgoglio italiano, ritengo opportuno ragionare su quella che è in tutta evidenza una caduta di stile.
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"Al Quirinale con Mattarella? Ero molto emozionata come poche volte. Non capita tutti i giorni di essere al Quirinale e parlare davanti al presidente a nome di tutte le nostre squadre. E' stato un momento carico di emozione che ricorderò per tanto tempo. Gli obiettivi per la prossima stagione sono quelli di migliorare un pochino e aggiungere cose al mio gioco. Di continuare, però, a divertirmi e giocare a tennis con la stessa gioia.
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“È un grande orgoglio essere qui tutti insieme. Abbiamo superato le difficoltà insieme, ognuno di noi ha dato il suo contributo. A tutti va la nostra gratitudine. Ma un grande grazie va agli italiani che mai come adesso stanno amando questo sport. Abbiamo sentito l’inno di Mameli cantato a ogni partita. È un giorno che porteremo sempre nel cuore. Signor presidente grazie". Così Jasmine Paolini al Quirinale
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