Eredità Agnelli, accuse di maxi evasione e trust fittizi

- L'inchiesta sull'eredità di Marella Caracciolo, vedova dell'avvocato Gianni Agnelli, ha portato alla luce una presunta maxi evasione fiscale da 74 milioni di euro. Secondo gli atti dell'indagine, i nipoti della donna, John, Lapo e Ginevra Elkann, sarebbero stati i beneficiari ultimi di una truffa ai danni dello Stato italiano. La Procura di Torino ha disposto il sequestro di denaro e titoli per un valore di 74 milioni di euro a carico dei tre fratelli e di altri due indagati, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio Urs Von Grueningen.

Le accuse riguardano due trust "fittizi" alle Bahamas e donazioni false di opere d'arte e oggetti preziosi per un valore complessivo di 170 milioni di euro. Tra i beni coinvolti figurano quadri di artisti famosi come Robert Delaunay, Andy Warhol, Robert Indiana e Claude Monet. Secondo l'accusa, i tre fratelli Elkann avrebbero spartito questo enorme patrimonio per non farlo figurare nell'eredità della nonna, riducendo così la massa ereditaria e sfuggendo alle pretese fiscali italiane e a quelle della figlia di Marella, Margherita.

Il giudice Antonio Borretta ha firmato l'ordinanza di sequestro, eseguita nelle case di John Elkann, presidente di Stellantis, e dei suoi fratelli. Gli atti dell'inchiesta svelano una complessa manovra volta a occultare un patrimonio miliardario, comprendente non solo opere d'arte, ma anche lingotti d'oro e fondi esteri. La vicenda ha suscitato grande interesse mediatico, data la notorietà della famiglia Agnelli e l'entità delle somme coinvolte.

L'inchiesta continua a far emergere dettagli su come i beni siano stati trasferiti e nascosti attraverso una rete di trust e donazioni fittizie. Le indagini proseguono per chiarire ulteriormente le responsabilità e le modalità con cui è stata perpetrata la presunta evasione fiscale.

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