Cannabis light. Il Tar del Lazio sospende il decreto Schillaci

12/09/2024 - Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci che inseriva l'olio di cannabidiolo (CBD) tra le sostanze stupefacenti. Questa decisione rappresenta un nuovo colpo alla politica del governo contro la cannabis a basso contenuto di THC. Il decreto, firmato a giugno, vietava la vendita di prodotti a base di olio di CBD in negozi, erboristerie e tabaccai, considerandoli sostanze psicotrope e stupefacenti.

Il ricorso contro il decreto è stato presentato da tre società di produttori affiliate all'associazione Canapa Sativa Italia e all'Ici (Imprenditori canapa indiana). I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso, sospendendo il decreto in attesa della discussione nel merito prevista per il 16 dicembre. Questa è la seconda volta in meno di un anno che il Tar del Lazio sospende un decreto del governo riguardante la cannabis light. Nel 2023, il Tar aveva annullato il divieto d'uso di infiorescenze e foglie contenuto nel Decreto ministeriale sulle Piante Officinali.

La sospensione del decreto Schillaci riapre il dibattito sulla regolamentazione della cannabis light in Italia. La cannabis light, caratterizzata da un basso contenuto di THC, è stata oggetto di controversie legali e politiche negli ultimi anni. Da un lato, i sostenitori della cannabis light sostengono che i prodotti a base di CBD non hanno effetti psicotropi e possono essere utilizzati per scopi terapeutici. Dall'altro lato, il governo ha cercato di limitare la diffusione di questi prodotti, considerandoli potenzialmente dannosi per la salute pubblica.

La decisione del Tar del Lazio rappresenta una vittoria per i produttori di cannabis light e per coloro che sostengono l'uso terapeutico del CBD. Tuttavia, la questione rimane aperta e sarà oggetto di ulteriori discussioni e decisioni legali nei prossimi mesi. La sospensione del decreto Schillaci potrebbe portare a una revisione delle politiche governative sulla cannabis light e a una maggiore chiarezza normativa per i produttori e i consumatori.