Glauco Mauri, un gigante del palcoscenico ci lascia

- Nel fine settimana, alla vigilia del suo debutto al teatro Vascello con "De Profundis", ci ha lasciato Glauco Mauri, un gigante del palcoscenico italiano. Attore fino all'ultimo, Mauri è stato un esempio di eleganza e raffinatezza, capace di riportare ogni allestimento alla semantica della tradizione teatrale. La sua carriera, costellata di successi, lo ha visto protagonista in numerosi spettacoli, tra cui "La Tempesta" di Shakespeare nel 1997, "Enrico IV" di Pirandello nel 1999, "Delitto e castigo" di Dostoevskij nel 2006 e "Faust" di Goethe nel 2008, solo per citarne alcuni.

Mauri, noto anche per i suoi ruoli cinematografici in film come "Profondo Rosso" e "Ecce Bombo", ha saputo conquistare il pubblico non solo con la sua presenza scenica, ma anche con la sua voce, prestata a numerosi personaggi come doppiatore. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del teatro italiano, dove era considerato un punto di riferimento per colleghi e spettatori.

La camera ardente, allestita oggi al Teatro Argentina di Roma, ha visto un susseguirsi di attori e personaggi dello spettacolo rendere omaggio a Mauri, tra cui Francesco Siciliano, Luca Mollicone, Miguel Gotor, Walter Veltroni, Luca Barbareschi e Luca De Fusco. La sua morte, avvenuta nella sua casa romana alla soglia dei 94 anni, ha scosso profondamente il mondo culturale italiano, che perde una delle sue figure più rappresentative e amate.

Glauco Mauri, con la sua anima educata, profonda e gentile, ha dedicato la sua vita all'arte del teatro, arricchendo attori e pubblico con interpretazioni indimenticabili. Le sue parole, intrise di saggezza e passione, rimarranno un faro per le future generazioni di attori e spettatori: "Recitare è forse uno dei mestieri più belli del mondo, perché arricchisce attori e pubblico. Io ho avuto la fortuna di avere come amici Riccardo III, Zio Vanja, Edipo, la notte ho parlato con loro, tentando di comprenderli".

Ordina per: Data | Fonte | Titolo