La Germania reintroduce i controlli alle frontiere, un colpo all'accordo di Schengen

- Nel cuore dell'Europa, la Germania ha deciso di rafforzare i controlli alle frontiere con la Polonia e la Repubblica Ceca, una mossa che rischia di compromettere l'accordo di Schengen e l'integrazione europea. Il governo federale tedesco, guidato dal cancelliere Olaf Scholz, ha annunciato questa misura in risposta all'aumento dell'immigrazione clandestina e del traffico di esseri umani. Secondo la stampa tedesca, gli ingressi illegali in Germania sono aumentati del 60% quest'anno, spingendo il ministro dell'Interno Nancy Faeser a dichiarare che la polizia federale attuerà ulteriori misure flessibili e specifiche lungo il confine orientale.

Questa decisione ha suscitato preoccupazioni in tutta Europa. La Svizzera, pur condividendo l'obiettivo di prevenire la migrazione secondaria irregolare, ha espresso dubbi sull'efficacia del ripristino dei controlli alle frontiere interne. Nicolas Cerclé, portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), ha dichiarato che la decisione della Germania non avrà un grosso impatto sulla Svizzera, ma ha sottolineato che il ripristino dei controlli non è un mezzo adeguato per raggiungere l'obiettivo prefissato.

La mossa del governo Scholz riflette una crescente pressione interna. Il cancelliere, criticato sia all'interno del suo governo che dall'opposizione, ha cercato di rispondere alle pressanti richieste dei cittadini stanchi di attentati e violenza. Tuttavia, questa decisione potrebbe avere conseguenze a lungo termine sull'unità europea. L'accordo di Schengen, che ha permesso la libera circolazione delle persone tra i paesi membri, è uno dei pilastri fondamentali dell'Unione Europea. La reintroduzione dei controlli alle frontiere potrebbe segnare un passo indietro significativo, alimentando ulteriori divisioni all'interno dell'UE.

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