Il Fatto Quotidiano 06/05/2021
Poi ho capito che non dovevo trovare un modo, che ne avrei comunque tentati molti. Tutte le volte che ci ho pensato, ho pensato che non avrei saputo da dove iniziare, come andare avanti, come finire”. Scrivo questo libro per tre persone e due sole ragioni: per Vittoria, per Davide, per me. Questa è la mia storia, questa è la stanza dove vi chiedo di sedervi e, nel silenzio, aiutarmi a raccontarla”, conclude “Ho pensato spesso di scrivere la mia storia…
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