Israele dietro l'esplosione simultanea dei cercapersone di Hezbollah

- Israele è stato identificato come il responsabile dell'esplosione simultanea di migliaia di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria. L'attacco, che ha causato almeno 18 morti e circa 4.000 feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, è stato condotto dal Mossad in collaborazione con l'esercito israeliano. Secondo il New York Times, l'esplosivo sarebbe stato piazzato nei dispositivi prima che venissero consegnati, vicino alla batteria, insieme a un interruttore attivato tramite un SMS.

L'operazione ha preso di mira principalmente i cercapersone modello AR924, acquistati da Hezbollah dall'azienda taiwanese Gold Apollo. Questo attacco rappresenta un'escalation significativa nel conflitto tra Israele e Hezbollah, con potenziali ripercussioni sulla stabilità della regione. La precisione e la coordinazione necessarie per eseguire un'operazione di questa portata dimostrano l'alto livello di sofisticazione delle capacità operative del Mossad.

L'attacco ha sollevato preoccupazioni anche per la sicurezza di altri dispositivi elettronici in possesso di Hezbollah, inclusi i telefoni cellulari. La possibilità che questi dispositivi possano essere compromessi in modo simile rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle comunicazioni all'interno del gruppo militante.

L'operazione del Mossad non è un caso isolato. Israele ha una lunga storia di operazioni clandestine contro Hezbollah, mirate a indebolire le capacità militari del gruppo e a prevenire attacchi contro il territorio israeliano. Tuttavia, l'uso di esplosivi nascosti in dispositivi di comunicazione rappresenta una nuova tattica che potrebbe avere implicazioni a lungo termine per la sicurezza nella regione.

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