Attenzione: l'articolo contiene spoiler Con Alien: Romulus in sala abbiamo deciso di ragionare su una figura fondamentale del film, l’androide Andy (David Jonsson) e il suo legame coi temi classici della saga…
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Il nuovo capitolo della saga di Alien, "Alien: Romulus", ha debuttato lo scorso weekend nelle sale cinematografiche, ottenendo un notevole riscontro. Diretto da Fede Álvarez, il film si colloca narrativamente tra il primo capitolo del 1979 e "Aliens – Scontro finale" del 1986, riuscendo a bilanciare elementi vecchi e nuovi, azione e horror, analogico e digitale. Questo equilibrio ha permesso al film di attrarre sia i neofiti che i veterani amanti dei xenomorfi.
Inizialmente destinato a finire direttamente in streaming sulla piattaforma Hulu, "Alien: Romulus" ha invece trovato la sua strada verso le sale cinematografiche. In una recente intervista con Variety, il regista Fede Álvarez ha spiegato che questa decisione è stata presa in risposta alla scomparsa delle sale cinematografiche durante la pandemia. Il film ha incassato quasi 1.2 milioni di euro in cinque giorni, balzando in testa alla classifica Cinetel con una media di 3.283 euro in 275 sale.
Uno degli aspetti più affascinanti di "Alien: Romulus" è la creazione delle creature, in particolare quella accreditata come Offspring ("La prole"). In un'intervista con Variety, alcuni membri del team hanno raccontato i retroscena sulla realizzazione di questa spaventosa creatura, svelando alcuni passaggi chiave della storia.
Nonostante le iniziali preoccupazioni dovute agli esiti poco soddisfacenti di "Prometheus" e "Covenant" e alla cancellazione del progetto di Neill Blomkamp, "Alien: Romulus" si è rivelato un progetto riuscito. Il film ha saputo conquistare il pubblico, dimostrando che la saga di Alien ha ancora molto da offrire.
