Raid israeliano su Beirut, Ali Karaki nel mirino

- Il raid israeliano su Beirut ha avuto come obiettivo Ali Karaki, comandante del fronte sud di Hezbollah. Karaki, recentemente promosso dopo l'eliminazione di Ibrahim Akil, è considerato il numero tre dell'organizzazione. L'attacco ha colpito il quartiere di Dahieh, un tempo considerato una roccaforte sicura per Hezbollah.

Israele ha intensificato le operazioni militari in Libano, con l'obiettivo di riportare in sicurezza i 60mila israeliani sfollati dal nord del paese. Gli attacchi hanno causato oltre 270 morti e più di mille feriti, colpendo duramente la regione della Bekaa e il sud del Libano. La situazione è ulteriormente peggiorata con un nuovo raid mirato sulla periferia sud di Beirut, che ha preso di mira Karaki.

Il bilancio dei bombardamenti è pesante: 274 morti e 1.024 feriti. Gli Stati Uniti hanno inviato nuove truppe in Medio Oriente, con il presidente Biden che ha annunciato di lavorare a una de-escalation. La Farnesina ha invitato gli italiani a lasciare il Libano.

Il raid su Beirut è solo l'ultimo di una serie di attacchi che hanno colpito Hezbollah negli ultimi mesi. L'organizzazione, il cui nome in arabo significa "Partito di Dio", è sostenuta dall'Iran e rappresenta una delle principali forze militari in Libano. La tensione tra Israele e Hezbollah è aumentata notevolmente, con schermaglie transfrontaliere sempre più provocatorie.

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