Processo Open Arms, Salvini rischia sei anni di carcere

- Il processo Open Arms, iniziato tre anni fa, vede Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. L'ex Ministro dell'Interno è accusato di aver impedito lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms nel 2019. La procura ha chiesto una condanna a sei anni di carcere per Salvini, mentre le parti civili hanno richiesto un risarcimento danni di oltre un milione di euro.

Durante l'udienza del 20 settembre, gli avvocati delle parti civili hanno sottolineato la gravità delle azioni di Salvini, chiedendo alla Corte di riconoscere anche la responsabilità civile oltre a quella penale. La difesa di Salvini, rappresentata dall'avvocato Giulia Bongiorno, avrà l'opportunità di presentare le proprie argomentazioni il 18 ottobre.

Il caso Open Arms ha suscitato un acceso dibattito politico e legale in Italia. Salvini, attualmente vicepremier e Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha sempre difeso le sue azioni, sostenendo di aver agito per proteggere i confini italiani e garantire la sicurezza nazionale. Tuttavia, le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio rappresentano un serio ostacolo alla sua carriera politica.

Il processo si concentra su un episodio specifico avvenuto nell'agosto 2019, quando la nave Open Arms, gestita dall'omonima ONG spagnola, soccorse 147 migranti nel Mediterraneo centrale. Salvini, allora Ministro dell'Interno, negò l'autorizzazione allo sbarco, costringendo la nave a rimanere in mare per diversi giorni. La situazione si sbloccò solo dopo l'intervento della magistratura italiana, che ordinò lo sbarco dei migranti a Lampedusa

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