Autonomia differenziata, il dibattito si accende

L'iter per l'autonomia differenziata di quattro regioni italiane è stato avviato. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha espresso la sua posizione in merito, sottolineando l'importanza di considerare anche il Sud nel processo.

Tajani, pur mantenendo un atteggiamento istituzionale e governista, non ha esitato a esprimere le sue preoccupazioni agli alleati. Ha sollevato questioni sulla giustizia e, più recentemente, sull'autonomia differenziata durante l'ultimo Consiglio dei ministri. Tajani ha sottolineato che l'autonomia non è un dogma di fede, ma una riforma voluta dalla sinistra nel 2001 e fortemente sostenuta anche dalla Regione Emilia Romagna. Ha promesso di vigilare affinché la riforma venga applicata correttamente.

Durante l'ultimo Consiglio dei ministri, che ha approvato definitivamente il decreto correttivo sulle scadenze fiscali e il discusso concordato preventivo biennale, è emersa la questione dell'autonomia differenziata. Roberto Calderoli, ministro leghista per gli Affari regionali, ha presentato una relazione che definisce i principi generali e le modalità di approvazione delle intese tra lo Stato e una Regione.

La questione dell'autonomia ha suscitato reazioni diverse tra i leader politici. Matteo Salvini, leader della Lega, ha risposto in modo evasivo alla domanda se avesse intenzione di fare un "Paapete2". D'altra parte, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, sta monitorando attentamente la questione dell'autonomia, ma non crede che il governo vacillerà e che il provvedimento sarà messo in frigorifero.

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