Verso la pace a Gaza: un piano in tre fasi e l'importanza del negoziato

Negli ultimi giorni, le squadre di negoziatori a Doha in Qatar, che trattano per il cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi, stanno discutendo di questioni concrete. Questo non accadeva da molti mesi. Nonostante non ci sia ancora un chiaro spiraglio di speranza, ci sono ragioni per credere che questa volta non si tratti di un esercizio diplomatico a vuoto.

L'esercito israeliano ha annunciato la morte dell'israeliano Valeri Chefonov, ferito in un attacco di droni esplosivi degli Hezbollah lanciati dal Libano nel nord di Israele. Hezbollah ha rivendicato l'attacco, sostenendo di aver preso di mira una base militare israeliana di artiglieria vicino al Kibbutz Kabri nella Galilea occidentale.

Circa sessanta corpi sono stati scoperti sotto le macerie a Shujaiya, un quartiere orientale di Gaza City, dopo la fine di una vasta operazione israeliana che ha devastato l'area.

La prospettiva di un cessate il fuoco temporaneo tra Israele ed Hamas nella striscia di Gaza, volto a favorire il rilascio degli ostaggi, potrebbe essere stravolta da una nuova escalation del conflitto. L’organizzazione terroristica palestinese non ha alcuna convenienza strategica a fermare le ostilità: la prosecuzione dei combattimenti, infatti, le consente di utilizzare l’arma della guerra psicologica contro l’avversario, sfruttando le vittime civili.

Infine, gli Stati Uniti hanno annunciato che rimuoveranno presto il molo da 230 milioni costruito per portare aiuti a Gaza. Numerosi problemi tecnici e legati alle condizioni meteorologiche sarebbero emersi nell'ultimo mese, problemi che impedirebbero il corretto utilizzo del molo. L'annuncio è stato dato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo