Suicidi nelle carceri italiane: un'emergenza crescente

Il carcere di Biella è stato teatro di un tragico evento lunedì sera, quando un detenuto di origine albanese di 55 anni si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo alle sbarre della finestra della sua cella. Questo suicidio è il secondo dall'inizio dell'anno in quella struttura e il sessantaquattresimo in Italia nel 2024, un numero che rappresenta un aumento significativo rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il dramma dei suicidi nelle carceri italiane è aggravato dal sovraffollamento. Attualmente, ci sono 14.500 detenuti in più rispetto alla capacità massima delle strutture. Questa situazione crea un ambiente insostenibile, aumentando il rischio di episodi tragici come quello avvenuto a Biella.

Il Garante dei detenuti della Campania ha sottolineato l'urgenza di affrontare il problema del sovraffollamento e di migliorare le condizioni di vita nelle carceri. In vista dell'incontro con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Garante ha richiesto risorse per assumere figure professionali come psicologi, psichiatri, mediatori linguistici ed educatori, al fine di offrire un supporto adeguato ai detenuti.

I dati forniti dal Garante nazionale dei detenuti e dall'associazione Antigone dipingono un quadro allarmante: nei primi otto mesi del 2024, si sono verificati 64 suicidi nelle carceri italiane, di cui 33 italiani e 28 stranieri. Questo ritmo, con una media di un suicidio ogni due giorni, evidenzia la gravità della situazione e la necessità di interventi immediati per prevenire ulteriori tragedie.

La situazione nelle carceri italiane richiede un'attenzione urgente e interventi concreti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e prevenire ulteriori suicidi. È fondamentale affrontare il problema del sovraffollamento e garantire un supporto psicologico e sociale adeguato per evitare che episodi tragici come quello di Biella continuino a verificarsi.

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