Scandalo a Roma: un professore accusato di razzismo e omofobia si rivela un ex dirigente del Pd

Un professore dell'Istituto Pirelli di Roma, noto come P.G., è finito al centro delle polemiche dopo essere stato accusato di razzismo, omofobia e di alimentare idee fasciste tra i suoi studenti. La sorpresa è che l'uomo in questione è un ex dirigente del Partito Democratico (Pd) abruzzese ed è stato anche segretario dei Comunisti italiani, sempre in Abruzzo.

La rivelazione è stata fatta dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un post su X, generando una polemica con il Partito Democratico. Secondo Valditara, il docente, che era finito nella bufera dopo essere stato ripreso a fare il saluto romano e a rivolgere commenti omofobi e razzisti agli studenti, non è fascista, ma un ex dirigente del Pd abruzzese.

La notizia ha scatenato una serie di reazioni tra i numerosi esponenti del PD e del M5S che avevano paventato il rischio di un dilagare di episodi di fascismo a scuola. Valditara ha risposto a queste preoccupazioni sottolineando che il professore è un convinto antifascista.

La vicenda è diventata un caso politico quando Valditara ha annunciato il procedimento disciplinare per il professore di Storia e Filosofia dell'Istituto Pirelli di Roma, dopo la denuncia di alcuni studenti a cui avrebbe fatto vivere due anni da incubo.

La vicenda del professore dell'Istituto Pirelli di Roma, accusato di comportamenti volgari, saluti fascisti e espressioni razziste e omofobe, si è conclusa con una rivelazione sorprendente. L'uomo, un ex segretario comunista, un ex dirigente territoriale del Pd, un convinto antifascista, era uno di loro. La rivelazione del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha chiuso una vicenda che finisce rovinosamente per la sinistra.

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