Israele pianifica operazione di terra in Libano

- Gli analisti militari stanno valutando gli scenari possibili dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, avvenuta durante un raid israeliano. Diverse fonti indicano che un'azione via terra da parte dell'esercito israeliano è ormai inevitabile. Si tratterebbe di un'incursione "chirurgica", mirata a colpire obiettivi specifici e limitata nel tempo. Movimenti dell'IDF oltre il confine libanese sono già stati segnalati, mentre i vertici militari studiano i rischi di una eventuale invasione, per quanto breve.

L'aviazione israeliana ha utilizzato bombe "bunker-buster" per eliminare Nasrallah. Questi ordigni, dotati di una testata rinforzata, sono in grado di penetrare metri di cemento. Le GBU-28, ad esempio, furono usate per la prima volta dagli americani durante la Guerra del Golfo nel 1991 per colpire Saddam Hussein. Le bombe "intelligenti" sono state impiegate in sequenza per aumentare la loro efficacia.

Israele ha esteso i suoi raid anche allo Yemen, con nuovi attacchi su Beirut che hanno causato almeno 105 vittime. Il ministro della Difesa israeliano, Katz, ha dichiarato che il cessate il fuoco sarà possibile solo quando Hezbollah sarà allontanato dal confine. Nel frattempo, l'Iran starebbe pianificando un attacco contro Israele in risposta all'uccisione di Nasrallah. Un funzionario statunitense ha spiegato alla CNN che USA e Israele stanno preparando difese congiunte per respingere un possibile attacco, senza specificare di che tipo possa trattarsi.

L'operazione di terra in Libano sembra ormai inevitabile. L'eliminazione di Nasrallah non era il fine ultimo, ma un mezzo della strategia israeliana, reso imprescindibile per tre motivi. Il primo è l'opportunità offerta dalla scoperta del bunker utilizzato dal Segretario Generale di Hezbollah a Beirut.

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