Netanyahu all'ONU, un discorso infuocato

- Il discorso di Benjamin Netanyahu all'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha rappresentato un'ennesima manifestazione di una retorica che non solo polarizza ulteriormente il conflitto israelo-palestinese, ma rischia di isolare Israele sulla scena internazionale. Definendo le Nazioni Unite una "palude di bile antisemita" e riducendo la complessità del conflitto a una lotta tra "bene e male", Netanyahu non solo ignora le legittime critiche sulle operazioni militari israeliane, ma delegittima qualsiasi tentativo di mediazione internazionale, essenziale per il raggiungimento di una pace duratura.

Netanyahu ha dichiarato guerra al mondo intero, tranne alla parte che lo sostiene, foraggia, arma o semplicemente ne ha paura. È persino difficile selezionare, tra le sue frasi, quelle più indicative di una febbre omicida senza più freni. Ha infatti esordito affermando che i raid contro Hezbollah in Libano continueranno, così come la guerra a Gaza, "fino alla vittoria totale". Un obiettivo buono per la propaganda, ma che ogni esperto di cose militari, di qualsiasi paese e qualsiasi regime politico, sa essere aria fritta.

Nei giorni scorsi, Netanyahu e Gallant avevano avuto diverse discussioni con alti funzionari della sicurezza in merito ai piani per eliminare Nasrallah. Le fonti consultate da Haaretz, presenti a queste discussioni, riferiscono che Gallant aveva subito spinto per l'approvazione dell'operazione mentre Netanyahu, come detto, aveva deciso di prendersi un po' di tempo. Alla vigilia dell'attacco, poco prima che il primo ministro partisse per New York, una riunione di gabinetto in teleconferenza aveva dato a Gallant e Netanyahu l'autorizzazione a decidere se autorizzare o meno l'uccisione.

Trenta minuti di straordinaria follia. Potrebbe essere riassunto così il discorso che il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha tenuto ieri davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Quando il Presidente dell'Assemblea ha chiamato Netanyahu sul palco, numerosi delegati si sono alzati dalle proprie sedie e hanno abbandonato l'aula, ma, noncurante delle partenze, Netanyahu ha iniziato il proprio discorso.

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