La Zes unica del Mezzogiorno: tra successo e polemiche

L'istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno ha suscitato un interesse senza precedenti tra le imprese locali. Le domande presentate per accedere al Credito d'imposta sono state quattro volte superiori rispetto al 2023, con investimenti richiesti che ammontano a oltre 9,4 miliardi di euro, un valore cinque volte superiore a quanto stanziato per il 2024 dal Governo (1,8 miliardi).

Nonostante l'entusiasmo iniziale, la conferma della riduzione del credito d'imposta ha generato preoccupazione e delusione tra le imprese. Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate ha portato la percentuale del credito d'imposta al 17,6668%, annullando sostanzialmente i benefici previsti con la nascita della Zes unica.

La situazione ha scatenato un'ondata di proteste tra le imprese e le opposizioni hanno attaccato il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La polemica si concentra sulla drastica riduzione del contributo a causa delle risorse limitate, nonostante il successo della misura.

Il passaggio dalle 8 Zone Economiche Speciali a carattere regionale alla Zes unica, voluta dal Ministro Raffaele Fitto, è stato accolto con entusiasmo. Tuttavia, la riduzione del Credito d'Imposta dal 60% al 17% è stata vista come un flop per le imprese del Sud, secondo Federaziende.

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