Carta Dedicata a Te 2024, Un Sostegno Concreto per le Famiglie in Difficoltà

15/09/2024 - Il contributo "Carta Dedicata a Te 2024" rappresenta un'importante misura di sostegno per le famiglie italiane in difficoltà economica. Questo strumento, promosso dall'INPS e finanziato dal Ministero dell'Agricoltura, è destinato ai nuclei familiari con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 15.000 euro. La carta elettronica prepagata, del valore di 500 euro, è finalizzata all'acquisto di beni di prima necessità, carburanti e abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.

La selezione dei beneficiari avviene sulla base dei fondi stanziati e suddivisi proporzionalmente al numero di cittadini di ogni Comune. Ad esempio, nel Comune di Castellanza (Varese), sono stati individuati 158 beneficiari, mentre a Forio sono stati selezionati 678 nuclei familiari, di cui 296 nuove attribuzioni. La distribuzione delle carte avviene tramite posta, con una lettera contenente il numero identificativo della carta elettronica prepagata.

Il decreto interministeriale del 4 giugno 2024 ha stabilito le disposizioni attuative e applicative per l'individuazione dei nuclei familiari beneficiari. Questo fondo, precedentemente riservato a soggetti con ISEE non superiore a 15.000 euro, è stato ora ampliato per garantire un sostegno più ampio e inclusivo. Le famiglie beneficiarie potranno utilizzare la carta per acquistare beni di prima necessità, come alimenti, prodotti per l'igiene personale e domestica, nonché carburanti e abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.

La "Carta Dedicata a Te 2024" si inserisce in un contesto più ampio di agevolazioni fiscali e sostegni economici previsti per il 2024. Le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro avranno accesso a una gamma di bonus e sussidi significativi, progettati per offrire un supporto concreto a chi si trova in una situazione economica meno favorevole. Questi aiuti mirano a garantire un sollievo tangibile attraverso vari strumenti di sostegno, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle famiglie italiane in difficoltà.