Tentativo di truffa alla Ferrari sventato grazie all'astuzia e all'intelligenza umana

Un recente tentativo di truffa ai danni della Ferrari ha messo in luce l'importanza dell'intelligenza umana nel contrastare le minacce informatiche. Un dirigente dell'azienda automobilistica italiana è stato contattato da un individuo che si spacciava per il CEO Benedetto Vigna, utilizzando una tecnica chiamata deepfake.

Il deepfake è una tecnica che sfrutta l'intelligenza artificiale per replicare immagini e voci in tempo reale. In questo caso, i truffatori hanno utilizzato un deepfake per clonare la voce del CEO della Ferrari, Benedetto Vigna, nel tentativo di carpire informazioni importanti e, di conseguenza, denaro. Il dirigente ha ricevuto una telefonata e un messaggio di WhatsApp in cui l'ad annunciava una importante acquisizione.

La truffa è stata sventata grazie all'ultimo libro del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni. Non sono state fornite ulteriori informazioni su come il libro abbia contribuito a sventare la truffa, ma è chiaro che l'intelligenza umana ha avuto un ruolo fondamentale nel riconoscere e neutralizzare la minaccia.

Nonostante l'avanzamento della tecnologia e l'uso sempre più diffuso dell'intelligenza artificiale, questo episodio dimostra che l'intelligenza umana rimane un elemento insostituibile nella lotta contro le minacce informatiche. La capacità di riconoscere una situazione sospetta, di fare domande critiche e di agire in modo appropriato ha permesso di sventare un potenziale danno significativo per l'azienda.

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