L'alluvione del secolo in Vallemaggia: il ruolo cruciale delle dighe e l'impatto sulla comunità locale

L'alluvione che ha colpito la Vallemaggia in Svizzera ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale, ma grazie all'intervento tempestivo e all'infrastruttura esistente, i danni sono stati contenuti.

Le dighe di Lavizzara e Bavona hanno svolto un ruolo fondamentale nel mitigare l'impatto delle intense precipitazioni. Andrea Baumer, responsabile della Sezione sbarramenti dell’OFIMA, ha illustrato come i bacini del Sambuco, Narèt, Robiei e del Cavagnoli abbiano prevenuto danni ancora più gravi. Queste strutture hanno trattenuto miliardi di litri d'acqua, mitigando l'effetto di quella che è stata definita l'alluvione del secolo.

La comunità locale ha risentito notevolmente dell'alluvione. Kyra, madre di due bambini, racconta di come la sua famiglia sia stata costretta a rimanere fuori casa per 40 ore prima di poter rientrare a Bignasco, mentre il padre dei bambini, pompiere e operaio comunale, era impegnato nelle operazioni di soccorso. La mancanza di comunicazione e la separazione dalla famiglia sono stati gli aspetti più difficili da gestire per i bambini.

L'ALPA ha chiesto al Consiglio di Stato ticinese un aumento straordinario del Fondo per la gestione del territorio, per fornire i finanziamenti necessari per ripristinare le zone danneggiate nel minor tempo possibile. Questo sostegno sarà fondamentale per i Patriziati, la cui terra è stata drammaticamente colpita dall'alluvione.

L'azienda agricola Mattei, una storia di famiglia, di sacrifici e di tradizione, ha risentito notevolmente dell'alluvione. Gli animali erano nel fondovalle e, a causa del fiume in piena, era impossibile raggiungerli. Dopo due giorni di insistenze, un elicottero ha permesso di raggiungere gli animali e di evacuarli verso l’alpe, dove ora sono al sicuro fino alla metà di settembre. Questa è solo una delle tante storie che evidenziano come l'alluvione abbia messo in gioco l'esistenza degli agricoltori locali.

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